Le tragedie del Gratarolo

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SALO’ – Prosegue il ciclo di eventi programmati per i 450 anni dell’Ateneo di Salò. Venerdì 3 ottobre l’incontro “Un umanista rinascimentale salodiano: Bongianni Gratarolo. Le tragedie Altea, Astianatte e Polssena”.

Appuntamento alle 18 nella sala dei Provveditori del Comune di Salò. Incontro a cura di Riccardo Sessa (ricercatore). Interviene Roberto Gazich (grecista).

Bongianni Gratarolo, letterato, nacque a Salò (la data non è certa) e visse nella seconda metà del XVI secolo. Le prime notizie della famiglia Gratarolo risalgono al 1504. Nel 1524 aveva casa in Salò nella contrada Baldresca (oggi zona circostante il Vicolo Tomacelli), dove risulta che Bongianni e fratelli gestissero una bottega di stoffe ed alimentari, ereditata dal padre Stefano. Possedevano inoltre beni nel Comune di Vobarno e, pur non avendo un grado di ricchezza pari ai nobili, pare godessero di una certa agiatezza. Si presume che il Bongianni sia nato intorno al 1519 e poi morto tra il 1596 e 1599. Bongianni parla di sé nella sua Historia e in altri scritti, da cui emergono i sui numerosi interessi di pittore, poeta, geografo. Fu anche geometra.

A testimonianza del suo valore e fervore intellettuale rimangono alcuni importanti testi custoditi  presso la Biblioteca dell’Ateneo di Salò, la Biblioteca Queriniana di Brescia e la Biblioteca Marciana di Venezia.

Le tragedie del Gratarolo non erano state mai commentate, ma solo riassunte e sinteticamente criticate. Per rendere più comprensibili i testi originali (Altea 1556, Astianatte e Polissena 1589), il prof. Riccardo Sessa le ha trascritte, rispettando il messaggio originale e mantenendo le caratteristiche metriche. Ha dotato le opere di un apparato di note esplicative in modo che si possano comprendere agevolmente il lessico, a volte eccessivamente arcaico, e i costrutti latineggianti. Le note contengono spesso la parafrasi dei versi, con l’indicazione tra parentesi delle parole interpretate e alcune osservazioni relative all’evoluzione linguistica. Individuate ed evidenziate le principali figure retoriche, che agevolano al lettore la ricezione dei messaggi. I testi del Cinquecento sono stati spesso comparati con le fonti (Ovidio e Seneca), al fine di chiarire, di volta in volta, la lettura e la rielaborazione del mito classico in chiave rinascimentale. Tratteggiato il contesto culturale in cui sono nate le opere e forniti alcuni cenni sulla vita dell’autore. Riportati – in modo integrale o in sintesi – i principali passi relativi ai miti di Meleagro, Astianatte e Polissena dalla civiltà omerica ai nostri giorni. L’equilibrio tra la fedeltà al testo e la volontà di renderlo fruibile ha guidato lo svolgimento di questo mirabile lavoro”.

L’entrata è libera, sino ad esaurimento posti. Per ulteriori informazioni: tel. 0365 290411.

Nella foto in apertura un capolettera miniato di una preziosa Bibbia del sec. XII conservata all’Ateneo salodiano.

Qui sotto la locandina dell’evento.

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La locandina dell’appuntamento di venerdì, dedicato alle tragedie di Bongianni Gratarolo.

 

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