Il Garda bussa alla Camera di commercio

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GARDA BRESCIANO – Il Consorzio turistico Garda Lombardia chiede due posti in consiglio e uno in giunta. Il turismo, prima impresa provinciale, deve entrare nelle stanze dei bottoni.Mentre si assiste al consueto gioco delle poltrone, in vista del rinnovo del Consiglio della Camera di Commercio di Brescia, il comparto turistico gardesano pretende maggior rappresentatività.

«Leggiamo che i giochi sono quasi fatti – dice Franceschino Risatti, presidente del consorzio turistico Lago di Garda Lombardia – ma si sono dimenticati di noi. Pretendiamo due seggi nel consiglio camerale e un posto in Giunta».

La richiesta è stata avanzata martedì 30 settembre, nel corso di una conferenza stampa tenutasi proprio nelle sede cittadina della Camera di Commercio. «Rappresentiamo 600 aziende turistiche, registriamo 6,5 milioni di presenze annue e diamo lavoro a decine di migliaia di persone» dice Risatti. Che aggiunge: «Il Garda genera il 75% dell’intera economia turistica provinciale eproduce il 15% del prodotto interno lordo della provincia di Brescia, eppure non trova adeguata attenzione da parte degli organi di governo. Alla luce di questi dati non è pensabile che il Garda turistico non sia rappresentato nel consiglio camerale».

Queste le considerazioni di Risatti, nell’occasione affiancato dai vice presidenti Luigi Alberti e Franco Cerini.

«Registriamo – continua il presidente del Consorzio – una crescita costante del 3-4% annuo, nonostante la crisi prolungata. Siamo la seconda meta dei turisti tedeschi che si muovono in auto o in moto, dopo la Croazia. Significa che il Garda, da solo, fa concorrenza ad una nazione a grande vocazione turistica». E ancora: «Siamo uno dei consorzi di promozione turistica più attivi del nostro Paese e abbiamo consolidato un brand di successo sul mercato mondiale. È impensabile non avere voce in capitolo negli organismi che governano il territorio».

Presente all’incontro anche la Comunità del Garda, che ha perorato la causa del consorzio turistico: «Brescia cerca di riposizionarsi – sostiene il segretario generale della Comunità, Lucio Ceresa – da città del ferro a città turistica, ma ancora non ha la cultura dell’accoglienza. Ebbene il Garda, dove questa cultura si è formata in oltre un secolo di turismo internazionale, può avere un ruolo determinante in questo senso».

Tanti i temi dell’agenda turistica gardesana che richiedono attenzione urgente: la depurazione («Ho l’impressione che dovremo arrangiarci», dice Cerini, ipotizzando un impegno finanziario diretto da parte degli operatori, tramite l’imposta di soggiorno o specifiche tasse di scopo), la viabilità, la Tav, Expo 2015. Tutte questioni sulle quali l’industria turistica benacense vuole poter dire la sua tramite un’opportuna rappresentatività istituzionale.

Alberti Risatti Cerini
Il presidente del Consorzio Garda Lombardia, Chicco Risatti, tra i vice Luigi Alberti (a sinistra) e Franco Cerini.
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