Addio Daniza. L’orsa uccisa dal narcotizzante

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L’orsa Daniza, vecchia conoscenza dell’Alto Garda bresciano, è morta. L’ha uccisa, seppur involontariamente, l’uomo. Sul web esplode la rabbia del popolo di #iostocondaniza.

La fine dell’orsa, un esemplare di 19 anni che in agosto aveva aggredito a Pinzolo, in Trentino, un cercatore di funghi, è stata annunciata dalla Provincia autonoma di Trento con un breve comunicato:

«In ottemperanza all’ordinanza che prevedeva la cattura dell’orsa Daniza, dopo quasi un mese di monitoraggio intensivo, la scorsa notte (tra mercoledì 10 e giovedì 11 settembre, ndr) si sono create le condizioni per intervenire, in sicurezza, con la telenarcosi. L’intervento della squadra di cattura ha consentito di addormentare l’orsa che, tuttavia, non è sopravvissuta. È stato possibile catturare con la medesima modalità, per poi prontamente liberarlo, anche uno dei due cuccioli,  che è stato dotato di marca auricolare al fine di assicurarne il costante monitoraggio. A tal fine sul posto è già operativa la squadra d’emergenza. Dell’episodio sono stati informati il Ministero dell’Ambiente, l’Ispra e l’Autorità giudiziaria. Già in giornata l’animale sarà sottoposto ad analisi autoptica».

La notizia della morte dell’animale ha suscitato numerose prese di posizione.

Angelo Bonelli, co-portavoce nazionale dei Verdi, commenta così la notizia: «Con la morte dell’orsa Daniza lo schifo e la vergogna sono stati raggiunti. Contro la mamma orsa si è costruito un accanimento da parte delle istituzioni che hanno portato alla sua morte e per questi motivi ritengo che la procura, sulla base del nostro esposto già presentato, debba aprire immediatamente un’inchiesta penale». 

Carla Rocchi, presidente dell’Enpa (Ente Nazionale Protezione Animali), parla di animalicidio.

Il Wwf Italia pubblica un post sul proprio sito internet: «La notizia della morte dell’orsa Daniza lascia sconcertati e giunge come una tristissima conferma della inopportunità della sua cattura più volte denunciata dal Wwf Italia. Le istituzioni nazionali, che hanno dimostrato di non saper gestire con la dovuta competenza questa  situazione, forniscano celermente i risultati dell’autopsia e facciano emergere la verità su quanto accaduto, su come sia stata gestita questa delicatissima fase della cattura di un animale già spossato, perchè in fase di allevamento di due cuccioli,  e si suppone in perenne stato di allerta nelle ultime settimane».

Il Wwf ribadisce il proprio «dissenso per la decisione infausta di catturare un esemplare come Daniza per la quale non sussistevano le condizioni di pericolosità a cui si era appellata la Ordinanza della Provincia.Non vi era ragione alcuna di procedere alla cattura di un animale che si era comportata secondo natura».

Infine il Wwf chiede «rassicurazioni sul monitoraggio e l’impegno per lasorte dei due cuccioli ora rimasti senza le cure materne, alle porte dell’inverno».

Numerose, anche in rete le prese di posizione, come quelle che stanno giungendo a centinaia sulla pagina Facebook «Io sto con Daniza»

Daniza era stata introdotta in Trentino il 18 maggio 2000 nell’ambito del progetto «Life Ursus», estremo tentativo di ricostruire una popolazione vitale di orsi nelle Alpi centrali. Veniva dalla Slovenia, precisamente dalla riserva di caccia di Kocevje.

Proprio nel 2000 l’orsa era stata avvistata nei pressi di Armo, in Valvestino.

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