Toscolano, la rinnovata villa romana

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TOSCOLANO – «Operazione prioritaria e strategica per il turismo». È soddisfatto il sindaco di Toscolano Maderno, Delia Castellini, che sabato 20 settembre ha inaugurato i lavori di valorizzazione della villa romana di Toscolano.

L’intervento ha consentito, con una spesa di 360mila euro (200mila Comune, 160mila Fondazione Cariplo), di riportare alla luce nuovi ambienti della domus, nella parte situata a due passi dal lago.

Si tratta di ambienti del settore termale. Con affreschi che mostrano ancora una straordinaria vivacità cromatica. Sono stati inseriti nel percorso di visita grazie ai recenti lavori all’area archeologica di Toscolano, la villa romana appartenuta a Marco Nonio Macrino, console nel 154, proconsole d’Asia nel 170-171, amico dell’imperatore Marco Aurelio.

Al sito si accede dal Piazzale di S. Maria del Benaco, fra la parrocchiale e la Cartiera. I lavori di valorizzazione, terminati nel 2010 nella sola parte occidentale dell’area archeologica, sono ora stati completati anche nella parte situata a breve distanza dal lago. Qui sono stati posti in luce diversi ambienti della zona termale, il ninfeo, ovvero il luogo d’acqua tanto caro ai romani.

Spazi databili tra il I e il V secolo, ora visibili anche tramite un passaggio sopraelevato. Nelle scorse settimane si è provveduto anche alla pulitura, consolidamento e valorizzazione dei mosaici, delle pitture e di tutte le strutture antiche. Nonostante sia stata scavata solo parzialmente, la villa risulta già leggibile nel suo impianto planimetrico generale. Disposta parallelamente alla linea di costa, si doveva presentare con una loggia frontale sul lato orientale, quello rivolto verso il lago, e con avancorpi sui due lati nord e sud. Costruita nel I secolo d.C., subì trasformazioni sino all’inizio del V secolo d.C., con una fase di grande rilevanza databile alla prima metà del II secolo d.C., cioè quando ne fu proprietario (come si evince da un’iscrizione rinvenuta nel sito) il potente Marco Nonio Macrino, che secondo qualcuno ha ispirato la figura del gladiatore di  Ridley Scott, interpretato da Russell Crowe. Si tratta pertanto, fra le ville gardesane, dell’unico caso in cui è stato possibile identificare con pochi margini di dubbio il proprietario, almeno nella fase del II secolo d.C., benché l’edificio anche in seguito può ben essere rimasto di proprietà della potente famiglia bresciana dei Nonii. Gli scavi più recenti hanno confermato la grande ricchezza dell’edificio e le diverse fasi costruttive della villa, che conservò sino alla distruzione aspetti propri di una domus di grande lusso.

Il percorso di visita rinnovato ed ampliato consentirà finalmente di programmare l’apertura al pubblico del sito in modo organico e continuativo. «Stiamo predisponendo un calendario di visite guidate – annuncia il primo cittadino – che prenderà avvio già a partire da ottobre». È stato inoltre deciso di intitolare il sito archeologico al notaio Claudio Fossati (1823-1895), autore nel 1893 di uno dei primi approfonditi studi sulla villa. Presente all’inaugurazione anche la prof.ssa Elisabetta Roffia, ex soprintendente ai Beni archeologici della Lombardia (oggi in pensione), che negli ultimi anni ha svolto un ruolo decisivo nella valorizzazione del sito.

villa romana toscolano
Il taglio del nastro da parte del sindaco Delia Castellini e della prof.ssa Elisabetta Roffia.
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Pubblico in visita alla villa romana in occasione dell’inaugurazione dei lavori di valorizzazione del sito.
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La ricostruzione della villa romana, che conservò sino alla distruzione (nel V sec d.C.) aspetti propri di una domus di grande lusso.
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Anche una svastica nelle decorazioni a mosaico della domus di Toscolano.
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Un particolare dei mosaici della villa.

 

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