Arco, 1600 no alla chiusura delle poste

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ARCO – Continua la mobilitazione dell’Amministrazione comunale contro la chiusura dello sportello di Poste Italiane a Bolognano. La petizione ha già raccolto 1.600 adesioni.

L’iniziativa è promossa dal sindaco Alessandro Betta (a proposito: i sindaci dei comuni bresciani e veronesi coinvolti dal progetto di riorganizzazione degli uffici accettano senza fiatare la decisione delle Poste?) e dal Comitato di Partecipazione dell’Oltresarca.

Il 12 febbraio scorso il sindaco, la Giunta quasi al completo e parte del Consiglio comunale si erano recati all’ufficio postale di Bolognano (foto sopra) e il sindaco aveva compiuto il gesto simbolico di un’operazione di sportello.

Ora è in programma un’altra azione dimostrativa: giovedì 5 marzo alle 12.15 davanti allo sportello si tiene un’altra iniziativa di protesta, con la firma della petizione da parte del sindaco. È prevista un’ampia mobilitazione dei residenti. La cittadinanza è invitata a far sentire la propria voce a sostegno di un servizio di grande importanza, specie per le fasce più deboli.

Nel frattempo la raccolta di firme prosegue a Bolognano alla Coop, alla farmacia, al tabacchino, alla pizzeria-ristorante Marosi, al salone Marisa, ai ristoranti-pizzerie La Falesia di Massone e Antica Corte di Caneve, e all’azienda agricola Giovanazzi in località Noreda.

Per informazioni il Comitato è raggiungibile all’indirizzo e-mail [email protected]. La petizione, che sarà consegnata dal Comitato a Poste Italiane, chiede un passo indietro rispetto alla decisione di chiudere lo sportello di Bolognano, piccolo ma strategico e di grande rilevanza sociale.

«È una scelta senza un reale fondamento economico – spiega il sindaco Alessandro Betta – e che vanifica anni di impegno dell’Amministrazione comunale nel collaborare con Poste per mantenere aperto quello sportello, che ha richiesto un notevole costo a carico della collettività. Quello sportello ha una funzione sociale rilevantissima, trattandosi di una frazione abbastanza lontana e con un dislivello considerevole, tale da costituire un problema per tutte le persone svantaggiate, a partire dagli anziani. Questo taglio che hanno annunciato ci pare non ragionato e anche ingiustificato, se non sono da prevedere risparmi apprezzabili, dato che il dipendente sarà solo spostato in altra sede. Si tratta comunque di uno sportello che serve una zona ampia e che serve dai 100 ai 200 utenti al giorno, a fronte di un ufficio postale centrale, quello di piazzale Schotten, nel quale l’utenza è costretta regolarmente a lunghe code. Quindi credo che possiamo e dobbiamo chiedere a gran voce che Poste riveda la sua decisione».

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La manifestazione di protesta del 12 febbraio scorso.
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Un’altra immagine scattata il 12 febbraio a Bolognano.Arco di
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