130 milioni per la depurazione, il Cipe ha deliberato

LAGO DI GARDA – Non 100, ma 130 milioni di euro per la depurazione del lago. oggi l’annuncio da parte del presidente della Comunità del Garda, l’on. Mariastella Gelmini.

Dopo le dichiarazioni del Sottosegretario Luca Lotti dell’1 ottobre a Verona in merito ad uno stanziamento di 100 milioni di Euro da parte del CIPE per la depurazione del Garda, la Comunità del Garda, nella persona della sua presidente, ha pubblicamente richiesto che tale impegno fosse formalizzato prima del referendum costituzionale del 4 dicembre scorso.

Ora, la delibera del CIPE del 1° dicembre, con la quale viene approvato il Piano Operativo Ambiente, assicura circa 130 milioni per le urgenti opere di collettazione e depurazione del Garda, 50 milioni in quota a Regione Lombardia e 82 in quota Regione Veneto.

“È stato riconosciuto – dice un Comunicato diffuso dalla Comunità del Garda – il rilievo nazionale e non locale dell’opera infrastrutturale e, soprattutto, è stato ascoltato il pressante appello del territorio, dei Comuni, della Comunità del Garda”.

«Ci prendevano per visionari – ha dichiarato oggi l’on. Gelmini – mentre ora entriamo nell’ambito della realizzazione dell’opera».

«Vogliamo togliere il problema dall’acqua – spiega Giovanni Peretti, presidente dell’Associazione temporanea di scopo formata da Comunità del Garda e 35 Comuni per gestire le risorse – eliminando la sub lacuale e facendo sì che nessun refluo finisca più nel lago, che è la nostra ricchezza».

Aventino Frau, presidente emerito della Comunità e politico navigato, avverte: «Non illudiamoci di aver già i soldi in tasca. Il Cipe ha approvato le nostre richieste, ma ora sta a noi non perdere tempo, perché in sede di verifica, se non procediamo, le risorse potrebbero essere dirottate altrove. Dobbiamo essere bravi a completare le procedure amministrative nel giro di 7-8 mesi e a provvedere, in un anno, alla cantierizzazione, la logistica del cantiere».

Restano in ogni caso diverse questioni aperte, come la localizzazione del depuratore per la riviera bresciana. Mario Bocchio, presidente di Garda Uno, a tal proposito dichiara: «Il progetto preliminare contempla diverse ipotesi, tra qui il depuratore di Visano, zona in cui già esiste un depuratore, seppur pensato per reflui zootecnici, e dove sette comuni, per 50mila abitanti, non dispongono di sistemi di depurazione.

Vedremo in fase di progettazione esecutiva dove realizzare il depuratore per la sponda bresciana, anche in base alle indicazioni del territorio interessato».

Bocchio torna anche sulla proposta del Movimento 5 Stelle, che suggerisce di realizzare tanti piccoli depuratori locali: «Una proposta che non ha giustificazioni scientifiche».

depuratore Peschiera
Il depuratore di Peschiera.

Una trentina di delibere comunali consiliari hanno, in sintesi: condiviso il progetto unitario predisposto da Garda Uno e A.G.S., che prevede la dismissione delle condotte sublacuali, nuove collettazioni in area lombarda e veneta, il potenziamento del depuratore di Peschiera e la realizzazione di un nuovo depuratore in area lombarda. Il progetto è considerato urgente e strategico per il Garda, l’Italia e l’Europa.

Il Ministero dell’Ambiente, sia a livello tecnico che politico, ha riconosciuto la bontà e la validità del progetto preliminare, a seguito di numerosi incontri a Roma, promossi dalla presidente Gelmini, che da circa due anni si sono svolti con la presenza del Sindaco di Salò, Gianpiero Cipani, del Presidente dell’ATS Peretti, dei Presidenti di Garda Uno Bocchio e A.G.S. Tomei.

La Comunità ringrazia Aventino Frau per la grande disponibilità e competenza, i Parlamentari del PD Guido Galperti, Alessia Rotta e Diego Zardini, le Regioni (Assessori Claudia Maria Terzi e Gianpaolo Bottacin) e la Provincia di Brescia (Pier Luigi Mottinelli).

In un incontro di fine ottobre a Brescia, a Palazzo Broletto, alla presenza degli Assessori regionali, Presidenti ATO di Brescia e Verona, Garda Uno e A.G.S. e della Presidente Gelmini, è stato riconosciuto il ruolo di soggetto attuatore dell’A.T.S. “Garda Ambiente”, braccio operativo e politico della Comunità per la realizzazione di tale obiettivo.

La Comunità ringrazia inoltre il Presidente Giovanni Peretti, il Comitato di Gestione dell’ATS, composto da Gianpiero Cipani (Sindaco di Salò), Patrizia Avanzini (Sindaco di Padenghe), Tommaso Bertoncelli (Sindaco di Brenzone) ed Orietta Gaiulli (Sindaco di Peschiera). Spetta ora all’A.T.S. seguire l’iter procedurale della delibera CIPE e intraprendere tutte le necessarie iniziative tecniche, amministrative e politiche, a cominciare dall’incarico per il progetto esecutivo.

“I 50 chilometri cubici di acqua del Garda (40% dell’acqua dolce disponibile dell’Italia) – conclude il comunicato della Comunità del Garda – rappresentano un patrimonio di inestimabile valore per le presenti e future generazioni ed è nostro dovere, imperativo categorico, salvaguardarlo e tutelarlo come stiamo facendo”.

La planimetria dell'attuale sistema di depurazione.
La planimetria dell’attuale sistema di depurazione.

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