Due film italiani hanno vinto l’11a edizione del Film Festival del Garda
LAGO DI GARDA - L’undicesima edizione si chiude con la vittoria di due pellicole italiane e una grande affluenza di pubblico durante otto giorni all’insegna del cinema sul Lago di Garda.
A conclusione di otto intense giornate di proiezioni e incontri, la giuria e il pubblico hanno espresso il loro verdetto premiando due dei cinque lungometraggi in concorso.
“Si chiude un’edizione entusiasmante – commenta la direttrice artistica Veronica Maffizzoli – con una straordinaria affluenza di pubblico per gli incontri e gli eventi speciali che si sono svolti tra Brescia, San Felice, Puegnago, Polpenazze, Vestone, Gardone Riviera e Toscolano Maderno. Nella sua undicesima edizione, la manifestazione si è consolidata ulteriormente, mettendosi ancora di più in rete con il territorio e attestandosi come evento di riferimento nella proposta culturale sul Lago di Garda”.
La giuria della critica (“Premio Giovanni Turolla”) composta dalle giornaliste Mariolina Gamba e Paola Carmignani e dal regista Mario Piavoli ha scelto di premiare “I racconti dell’orso” di Olmo Amato e Samuele Sestieri (Italia 2015) con la seguente motivazione:
Per l’efficace, delicata e coinvolgente messa in scena di un sogno, l’elaborata dimensione espressiva, le componenti tematiche – disponibilità, amicizia, solidarietà, famiglia – cui fa larvatamente riferimento.
Ne “I racconti dell’Orso”, in un mondo abbandonato dagli uomini, un monaco meccanico insegue uno strano omino rosso. Dopo aver attraversato boschi, città morte e lande desolate, i due buffi personaggi raggiungono la cima di una collina magica. Il ritrovamento di un vecchio peluche d’orso ormai malandato li farà riconciliare. Uniranno così le forze, nella speranza di poter dare vita al giocattolo inanimato e sfuggire al vuoto che li circonda.
Una menzione speciale è stata assegnata a “Perseverance” (“Vztrajanje”) di Miha Knific (Slovenia, Croazia, Italia, Serbia 2017) con la motivazione:
Per l’articolata e ambiziosa configurazione strutturale, l’attualità dei temi affrontati (messi in scena con intensità), le scelte linguistiche e l’efficacia altamente drammatica di alcune sequenze.
Il Premio del pubblico “Cav. Attilio Camozzi” espresso con il voto degli spettatori che hanno affollato le proiezioni è stato assegnato al documentario “Talien” di Elia Mouatamid (Italia 2017), regista di origini marocchine, ormai bresciano d’adozione.
In “Talien”, dopo quasi quarant’anni in Italia, Abdelouahab (Aldo) decide di tornare a casa, in Marocco. Ilyass (Elia), suo figlio, che ora ha trentaquattro anni ed è cresciuto in Lombardia, si unisce a questo viaggio di ricordi e storie. Dopo numerosi anni di sacrifici i due sono riusciti a trasformare un vecchio camion militare in un camper: a gennaio del 2016 il camper è finalmente pronto e Aldo vuole partire. Un viaggio che è l’occasione per spiegarsi, capirsi, incontrarsi. Capire la forza di un legame nel momento del distacco. L’immigrazione fa da sfondo alla storia del loro rapporto durante un percorso che li porterà in Marocco passando per la Francia e la Spagna.
Il festival, quest’anno dedicato al tema “Raccontami una storia” e che ha avuto come ospite d’onore lo scrittore Carlo Lucarelli si è concluso, dopo la cerimonia di premiazione, con la proiezione di “Visages, Villages” di Agnes Varda e JR. Nei giorni scorsi, Agnès Varda ha inviato un videomessaggio dedicato all’11a edizione del Filmfestival del Garda.
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