Gaetarelli e Ferraboli: lo spiedo bresciano finisce in un tortello

SALO' - Presto sul mercato il "Tortello allo spiedo bresciano", novità lanciata da due aziende storiche del territorio, il pastificio Gaetarelli di Salò e Ferraboli di Prevalle.

Lo diciamo primo di tutto: si, li abbiamo assaggiati. E, si, sanno di spiedo! Quello vero che mangiamo a casa nostra.  Gli aromi della carne, del burro e della salvia sono quelli che conosciamo, gustati mille volte nel piatto principe della cucina bresciana, immancabile sulle nostre tavole nei giorni di festa.

Una sfida, nata quasi per gioco, tra due aziende che rappresentano l’eccellenza di casa nostra nei loro diversi settori e che trovano una sintesi nella Cna, Confederazione Nazionale dell’Artigianato, alla quale sono entrambe associate: creare il primo tortello allo spiedo bresciano.

Pastificio Gaetarelli di Salò e la Ferraboli Srl di Prevalle lanciano sul mercato una novità, che ha le gambe ben radicate nelle tradizioni bresciane ma in testa il sogno di affermarsi sulle tavole di tutto il mondo.

L’idea è di Mimma Ferraboli, titolare dell’omonima impresa leader nella produzione di girarrosti (ma anche di barbecue) per lo spiedo: da tempo sognava un tortello in grado di deliziare i palati in maniera smart, senza aspettare il pranzo della domenica, che richiede tempo e grandi capacità.

Massimo Gaetarelli ha colto la sfida e con il suo staff ha iniziato a lavorarci. in campo ci sono il capo progetto Andrea Bodei (Op Gaetarelli), lo chef Cesare Veronesi e i tecnici Ferraboli. La sperimentazione è durata diversi mesi, con moltissimi test di cottura, l’impasto che deve rispettare i valori Gaetarelli, i panel test con i consumatori più diversi. Ne è uscito un prodotto dal ripieno morbido e gustoso, dalla pasta con lo spessore giusto per esaltarlo, dalla qualità che consente al consumatore l’immediata percezione del gusto unico dello spiedo bresciano.

Il tortello sarà immesso sul mercato nelle prossime settimane a firma di entrambe le aziende, presenti da più di cinquant’anni, e con un’operazione commerciale e di marketing congiunta in grado di valorizzare i clienti di ciascuna e la storia, la qualità, il territorio e la cultura culinaria bresciana.

Gaetarelli, dal suo canto, promuoverà il tortello allo spiedo bresciano sul territorio nazionale e nei mercati esteri dove entrambe le aziende sono presenti, come Inghilterra, nord Europa, Hong Kong e Shangal, dove ci sono consumatori che apprezzano già prodotti come tortelli alla formaggella di Tremosine o al Bagoss.

La stessa cosa farà Ferraboli, dimostrando la polivalenza delle proprie attrezzature, con le quali è possibile cuocere pietanze che possono essere usate anche come ingredienti per preparare piatti originali.

“Questo progetto, nato e cresciuto nella sede di Cna Brescia – dichiara la presidente Eleonora Rigotti -, rappresenta appieno uno dei principali obiettivi di un’associazione di categoria moderna quale è la Cna: far incontrare tutte le realtà del panorama economico dei territorio, per consentire loro di collaborare, fare rete e crescere innovandosi. Sinergie che si sviluppano poi grazie alla fornitura dì servizi e assistenza a 360 gradi per l’impresa. L’esempio di Ferraboli e Gaetarelli è il modello che la Cna promuove da sempre: radicamento nel proprio territorio e nelle tradizioni artigiane ma al contempo sguardo rivolto al futuro, a prodotti e mercati nuovi che Consentono dì dare continuità alla storia aziendale”.

Il progetto è stato presentato questa mattina, venerdì 12 febbraio, nella sede del pastificio Gaetarelli a Salò, alla presenza, oltre che della presidente Rigotti e dei titolari Massimo Gaetarelli (è anche vicepresidente Cna) e Mimma Ferraboli (past president Cna), del consigliere regionale Claudia Carzeri, del vice sindaco di Salò Federico Bana e dell’assessore al turismo Nirvana Grisi.

Massimo Gaetarelli e Mimma Ferraboli.

 

 

 

 

 

 

 

 

Pastificio Gaetarelli, primi in gusto dal 1964

Dalla bottega artigianale nel vecchio quartiere di via Gasparo ai mercati del mondo globalizzato. Sempre con lo stesso pallino: la qualità e la genuinità della pasta fatta in casa, ma con la sicurezza alimentare che solo una moderna azienda può garantire.

«Facciamo i ravioli come li fa la signora Maria, ma li portiamo in tutto il mondo», ripete sempre Massimo Gaetarelli, che con i fratelli Claudio e Luca è titolare di seconda generazione del Pastificio Gaetarelli, storica azienda salodiana protagonista di un percorso di crescita straordinario, da piccolo laboratorio artigianale ad azienda top perfmormer, con bilanci che mietono premi.

È il 1964 quando i fratelli Bruno e Angelo Gaetarelli fondano il laboratorio di pasta fresca lavorata a mano nel cuore di Salò.

Le origini del Pastificio Gaetarelli.

 

Pasta ripiena fatta a mano, oggi come ieri. La qualità delle materie prime è il carattere distintivo dei prodotti Gaetarelli, che vanno a ruba nei ristoranti e nelle migliori gastronomie del lago. Già nel 1970 si rende necessario trasferire la produzione in un laboratorio più grande, di 500 mq.

Nel ‘92, dopo una gavetta a far consegne sui furgoni, assumono la proprietà e direzione del pastificio i figli di Bruno: Massimo, Luca e Claudio. Si deve a loro l’internazionalizzazione dell’azienda.

In questo essere un’azienda salodiana è probabilmente stato d’aiuto. Guardando i turisti tedeschi ripartire con una scorta dei loro prodotti, i fratelli Gaetarelli hanno capito che potevamo avere appeal sui mercati esteri. Che oggi rappresentano il 70% del fatturato. Le pasta fresca di Salò è sugli scaffali di mezza Europa e del sud est asiatico (Hong Kong e Shanghai).

I fratelli Gaetarelli. Da sinistra: Luca, Claudio e Massimo.

Nel 2004 l’inaugurazione della nuova sede a Cunettone, con una linea produttiva avveniristica, unica al mondo. Pastificio Gaetarelli diventa una struttura di oltre 2.300 mq, si dota della Certificazione di Qualità secondo le norme UNI EN ISO 9001:2008 e gli standard BRC-GSFS e BIO e amplia il suo portfolio clienti.

Oggi vi lavorano 30 dipendenti e 6 internali. Un capitale umano sul quale l’azienda investe molto. Il pastificio è cresciuto assieme ai sui dipendenti. Un «intagibles assets» che i Gaetarelli considerano prioritario. Emblematico il percorso di Andrea Bodei, arrivato qui a 16 anni come magazziniere, oggi operation manager.

Ferraboli, un nome associato allo spiedo bresciano

Nel 1964 l’ingegnosa tecnica dei fratelli Eraldo e Mario unita all’operosità ed alla passione della sorella Mimma creano l’impresa Ferraboli, dimostrando da subito la vitalità e la fantasia nella produzione di girarrosti, barbecue e graticole. A fine anni novanta l’Azienda di famiglia si consolida nello scenario globale anche grazie alla figura commerciale di Davide Apollonio che guida il team prevallese nei nuovi e difficili mercati.

La Ferraboli risponde con passione e impegno alle richieste, di tutti e cinque i continenti. Infatti tutti i prodotti, i barbecue a carbonella, i barbecue a gas, i girarrosti, le  graticole, gli accessori sono progettati in Azienda sotto la scrupolosa e attenta guida della Direzione che ne valuta il carattere innovativo e il risultato commerciale.

L’osservazione dei mercati, la frequentazione degli ambienti fieristici internazionali e il consolidamento della propria presenza sul web, permette di cogliere le novità, le tendenze e di studiare utili soluzioni per capire il mercato interno e quello internazionale, seguendo le diverse culture alimentari ed investendo sempre convintamente nei propri prodotti Made in Italy.

Eraldo Ferraboli.

 

 

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