La fotografia contemporanea racconta “Foodprint. La Dieta Mediterranea oggi”

BRESCIA - Fondazione Brescia Musei alza il sipario sul 2023 con una esposizione che è un invito al cambiamento. Una storia di sostenibilità, salute e scambio culturale, al Museo di Santa Giulia dal 10 gennaio al 26 febbraio 2023.

Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei presentano oggi, in attesa dell’apertura ufficiale della Capitale Italiana della Cultura, la prima esposizione del 2023: Foodprint. La Dieta Mediterranea oggi, un progetto internazionale, curato dalla società greca Anemon Production in collaborazione con Fondazione Brescia Musei e realizzato grazie al Bando Europa Creativa. La mostra è allestita presso le Gallerie del Parlatorio delle monache del Museo di Santa Giulia, dal 10 gennaio al 26 febbraio.

Foodprint racconta la nascita e la storia della Dieta Mediterranea, riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità dall’UNESCO grazie alle sue qualità uniche, illustrandone la sua importanza ancora oggi, in quanto capace di fornire soluzioni ad alcuni dei problemi del pianeta: la perdita di biodiversità, lo spreco alimentare e il cambiamento climatico. È una storia di sostenibilità, salute e scambio culturale, che vuole ispirare il cambiamento e riconnettere il pubblico al passato di una regione che ha creato la dieta più sana e sostenibile del mondo.

La mostra propone le fotografie realizzate dai fotografi contemporanei di fama internazionale Myrto Papadopoulos, Johann Clausen, Elena Heatherwick, Chris De Bode e Maria Contreras Coll, che con i loro scatti riportano in vita pratiche antiche perpetrate da secoli in tutto il Mediterraneo. Il pubblico sarà così guidato attraverso un’esplorazione multitematica della Dieta Mediterranea, in un viaggio in cui si raccontano paesaggi estremi e contrastanti: da villaggi isolati e luoghi di montagna ai centri urbani per affrontare tematiche importanti come sostenibilità, identità, famiglia, comunità, cucina, agricoltura, salute, povertà e creatività.

In mostra sono espositi anche alcuni scatti inediti del fotografo olandese Chris De Bode, che ritraggono giovani aspiranti chef in azione, presi nei mesi precedenti proprio a Brescia presso la scuola ENAC Lombardia CFP Canossa

 

 

«Fondazione Brescia Musei – dice la presidente Francesca Bazoli – è molto attenta alla creazione di legami tra Paesi e Istituzioni culturali che condividono il medesimo approccio al patrimonio ed è per questo motivo che nel corso dell’ultimo biennio abbiamo sostenuto il progetto che si è aggiudicato le risorse del bando Europa Creativa.  Ed invero la fotografia rappresenta un linguaggio peculiare e caratteristico della valorizzazione culturale di Brescia musei, che produce in città anche il Brescia Photo Festival: con questa mostra così intensa si evidenzia lo stringente legame tra medium espressivo e capacità testimoniale che l’arte ha sempre incarnato fin dalle prime rappresentazioni figurative e simboliche delle popolazioni preistoriche, che avevano per oggetto proprio la rappresentazione dell’allevamento e le attività di produzione agricola. Un progetto prezioso che va a cementare i legami con i paesi cui siamo prima di tutto tributari per le origini delle culture antiche dell’Oriente e del Mediterraneo.

Brescia è l’unica tappa italiana del progetto espositivo Foodprint. La Dieta Mediterranea oggi, che sta compiendo un tour attorno al Mediterraneo, unendo tra loro Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Marocco, Croazia e Cipro e altrettante prestigiose sedi culturali: un segnale importante che, dopo la felice esperienza di Open Doors dello scorso anno, pone nuovamente il Museo di Santa Giulia al centro di un network internazionale, a fianco di importanti partner europei, quali il Goethe-Institut Southeastern Europe, il WWF, il Ministero Greco della Cultura – Direzione del Patrimonio Culturale Moderno e Intangibile, il Museo di Arte Cicladica di Atene, la City of Athens Cultural, Sports and Youth Organisation, la Piraeus Bank Group Cultural Foundation, la Bank of Cyprus Cultural Foundation e il Museo del Cibo di Cipro.

Marocco – Myrto Papadopoulos.

 

Laura Castelletti, Vice Sindaco e Assessore alla Cultura Comune di Brescia: «Assai numerosi sono i fili che collegano la mostra Foodprint. La Dieta Mediterranea oggi, che si inaugura al Museo di Santa Giulia, con l’avvio della stagione dedicata alla Capitale Italiana della Cultura. La ‘città natura’, uno dei temi al centro dello sviluppo tematico della grande manifestazione bresciana, si arricchisce di una interpretazione profonda legata al vitalismo della dieta mediterranea, un vero e proprio tesoro riconosciuto patrimonio mondiale dell’Unesco. Realizzata da Brescia Musei nell’ambito del bando Europa Creativa, questa mostra fotografica non solo offre una rappresentazione originale di un modello e di una cultura alimentare, ma consente anche di collegare il concetto di valorizzazione del patrimonio con il concetto di sostenibilità degli ecosistemi. E’ infatti noto come la Dieta Mediterranea sia un esempio di armonia tra le popolazioni del bacino del Mediterraneo e l’ecosistema di quest’area, un’area culla di civiltà e cultura e che ci ha tramandato una ricchezza di cui dà testimonianza l’ingente patrimonio archeologico del Museo di Santa Giulia, che non a caso fa da cornice a questa bella mostra fotografica».

La Fondazione Brescia Musei è stata selezionata come partner italiano in virtù principalmente di un aspetto fondamentale, poi diventato anche uno dei tasselli importanti del progetto: la ricca collezione archeologica conservata a Brescia, da sempre valorizzata con una chiave di sguardo al contemporaneo, documenta infatti in modo unico le testimonianze di consumo dei cibi e della loro preparazione nell’antichità, mettendo in luce quelle che erano le attività legate alla sostenibilità al cibo e alla condivisione di pratiche culturali e antropologiche.

Marlen Mouliou, consulente scientifica della mostra, e Yuri Averof, Rea Apostolides, produttori della mostra: «Foodprint. La Dieta Mediterranea oggi è un progetto crossmediale che esplora perché la Dieta Mediterranea, la più sana del mondo, sia rilevante per le nostre vite oggi. Il progetto ha un dinamismo unico che scaturisce dal suo approccio creativo e molto stimolante all’argomento. Si tratta di un progetto esemplare finanziato dal programma Europa creativa dell’UE che incarna esattamente ciò che richiedono tali iniziative europee. È un’impresa interdisciplinare e multinazionale che collega organizzazioni culturali di sei paesi (Grecia, Italia, Cipro, Croazia, Albania e Turchia). È una combinazione di arte e scienza che riunisce opere originali, appositamente commissionate, da cinque fotografi europei e una raccolta di voci esperte e autentiche sulla saggezza e il patrimonio della dieta mediterranea, elencata nell’UNESCO come parte del  patrimonio immateriale dell’umanità. Si tratta di una creazione multimodale che consiste non solo nella mostra itinerante di fotografia che sta per essere inaugurata ora al Museo Santa Giulia di Brescia, ma anche in laboratori fotografici, programmi didattici, proiezioni di documentari, eventi culinari, passeggiate culinarie e un multi- sito web a strati. È uno spunto fortemente evocativa che genererà numerose conversazioni interessanti e significative sulle qualità della Dieta Mediterranea e sul suo contributo al benessere e alla vita sostenibile».

Spagna – Chris De Bode.

 

Foodprint. La Dieta Mediterranea oggi sarà accompagnata da un ricco palinsesto di attività, rivolte a tutti i pubblici a partire dai bambini under 5, ideate e sviluppate dai Servizi Educativi della Fondazione Brescia Musei con molti partner del territorio: una conferma del ruolo che Fondazione Brescia Musei riconosce ai Musei della città, spazi di insegnamento e di crescita della comunità. Coldiretti Brescia, Cuocadè, ENAC Lombardia CFP Canossa, IlVespaio, Sistema Bibliotecario Urbano del Comune di Brescia, Slowfood Brescia, oltre al cinema Nuovo Eden e allo chef Roberto Abbadati, saranno i protagonisti di 11 appuntamenti programmati nei due mesi dell’esposizione.

Una proposta articolata, che guarda anche al mondo della scuola con quattro laboratori a partire dall’ultimo anno di scuola dell’infanzia fino alla scuola secondaria di secondo grado, e uno speciale gioco interattivo Kids Against Waste, realizzato dai creativi de IlVespaio, per scoprire con i bambini cosa sono gli sprechi alimentari, e da cosa sono causati, perché Foodprint vuole essere un progetto per ispirare nelle giovani generazioni una maggior consapevolezza sul tema dell’alimentazione e promuovere un cambiamento.

Altri eventi importanti sono dedicati in particolare ai teenagers: un workshop di due giorni di fotografia sulla rappresentazione del cibo, che sarà tenuto il 4 e 5 febbraio, da Chris de Bode, uno dei fotografi protagonisti della mostra ed una speciale call to action rivolta a tutti i fotografi non professionisti per una raccolta di fotografie sul tema “Food Heroes”, oggetto di una mostra collettiva il prossimo ottobre presso l’ΕΜΣΤ Museo Nazionale di Arte Contemporanea di Atene.

Stefano Karadjov, Direttore Fondazione Brescia Musei: «La mostra Foodprint. La Dieta Mediterranea oggi offre alla Fondazione Brescia Musei la possibilità di valorizzare almeno tre aspetti su cui stiamo lavorando da alcuni anni: il recupero ormai pressoché totale degli spazi espositivi di Fondazione Brescia Musei – con questa mostra le Sale del Parlatorio delle monache sono a tutti gli effetti riqualificate quali bellissimi, luminosi spazi per mostre di taglio dossier particolarmente adatte alla cultura dell’immagine – il reiterato ritorno sul tema della fotografia quale medium di elezione per la rappresentazione delle società umane, su cui Brescia Musei lavora da anni con il Brescia Photo Festival, e infine il rapporto necessario con il patrimonio materiale e immateriale UNESCO: nel sito Patrimonio dell’umanità dei Longobardi una rappresentazione della cultura mediterranea non poteva che trovare i suo humus di elezione».

Il live streaming della conferenza stampa di presentazione della mostra:

I fotografi

MYRTO PAPADOPOULOS. Papadopoulos è fotografa e filmaker, il cui lavoro si concentra su questioni di identità, genere e trauma. Candidata al Prix Pictet, la borsa di studio della Fondazione Magnum e vincitrice della Fondazione Magenta, ha presentato il suo lavoro in tutto il mondo e pubblicati su National Geographic, The Smithsonian Magazine, Time Magazine, The New York Times, WSL, Le Monde, The Guardian, The Washington Post e The Zeit. 

JOHANN CLAUSEN. Le fotografie di Clausen trascendono i loro soggetti, liberandoli dalla propria funzione per rivelare nuovi modi di comprenderli. Prestando molta attenzione alla forma, alla trama e ai dettagli, il suo lavoro mette in risalto le qualità scultoree dell’oggetto celebrandone la natura delicata. Tra i suoi clienti e collaborazioni si ricordano: Acqua di Parma, AUDI, Adidas, BMW, Fondazione Cartier, Hermes, Lacoste, Monopol Magazine, Staatliche Museen di Berlino, Volkswagen, Wallpaper.

ELENA HEATHERWICK. Heatherwick è una fotografa freelance specializzata in ritratti e in fotografia documentaria. La sua attenzione per luci e ombre e il suo occhio acuto per il più piccolo dettaglio trasmettono significato e creano immagini che sollecitano alla riflessione.  Ha collaborato con il New York Times e The Guardian e ha lavorato in tutto il mondo con l’ONU e il Comitato Internazionale di Salvataggio.

CHRIS DE BODE. De Bode è un documentarista e fotografo ritrattista vincitore di premi internazionali che sperimenta diverse angolazioni per visualizzare una storia. Ha viaggiato in più di 90 paesi raccogliendo storie in collaborazione con ONG e riviste e giornali come The Guardian, National Geographic, Vanity Fair e The Time. De Bode ha anche una vasta esperienza di seminari di fotografia in diversi paesi, dedicati alla narrazione per immagini.

MARIA CONTRERAS COLL. Contreras Coll è una narratrice e fotografa documentarista con base a Barcellona. Ha lavorato sulla crisi dei rifugiati in Grecia, Francia, Germania e Marocco. Ha vissuto in Nepal tra IL 2017 e il 2018 per documentare come le donne convivono e si oppongono alle restrizioni sociali di cui sono vittime nel periodo mestruale e attualmente sta lavorando a un progetto sulla violenza sessuale in Spagna. Il suo lavoro è stato pubblicato sul New York Times, The Washington Post, Marie Claire e su altre riviste.

 

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