Liberazione in alto Garda, un libro sui partigiani Dassati, Parolari e Mainenti

ARCO – Un tassello importante della bibliografia che ricostruisce gli anni della lotta partigiana nell’Alto Garda: il libro di Lidia Parolari e Sandro Schmid sui partigiani Dassati, Parolari e Mainenti.

Il libro sarà presentato domenica 29 ottobre al Centro giovani intercomunale Cantiere 26 ad Arco. Inizio alle 17, ingresso libero.

È l’ultimo lavoro di Sandro Schmid e parla di “Una donna partigiana, Tina, il comandante Dario Dante Dassati, il commissario Pedrin Giovanni Parolari”.

Per scriverlo si è avvalso della testimonianza di Lidia Parolari, la figlia di Annunziata “Tina” Mainenti e di Giovanni Parolari, ritratta in copertina in braccio alla madre, ma anche dei racconti e della documentazione in possesso di Ivana Dassati, figlia di chi organizzò e guidò la liberazione dai nazifascisti prima e dopo quel funesto 28 giugno del 1944 che decapitò parte di quella Resistenza nell’Alto Garda e nel roveretano.

Lettere, documenti inediti, elenchi dettagliati e foto che riportano indietro più di 70 anni, attraverso le biografie avventurose del capo politico e di quello militare della Resistenza al nazifascismo nell’Alto Garda e alla tenacia di Tina, separata dalla figlioletta, ma che sa resistere a chi le vuole estorcere il luogo (i Gorghi a San Giovanni al Monte) dove si organizzavano i resistenti. E poi ancora la rete di solidarietà fra la gente, la vicenda misteriosa della scomparsa della spia Fiore Lutterotti, e per la prima volta il racconto della battaglia per la liberazione di Arco, protrattasi fino al 2 maggio, con la distruzione del ponte sul Sarca per opera dei nazisti in ritirata.

Alla presentazione ci saranno i sindaci dei sei Comuni dell’Alto Garda che hanno dato il patrocinio all’iniziativa e, assieme agli autori, il presidente della sezione trentina dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia Mario Cossali e un testimone diretto di quei fatti, l’avvicato Renato Ballardini, che visse quegli eventi giovanissimo e che in un Centro giovani potrà ribadire ancora una volta che non è ammissibile l’oblio sui fascismi e sulle fatiche per riconquistare la libertà.

 

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