Pesca, modifiche al regolamento per salvare l’ittiofauna

LAGO DI GARDA - Il tavolo di lavoro interregionale «Habitat, pesca e ittiofauna», costituito in seno alla Comunità del Garda, propone alle regioni una serie di modifiche normative per una reale tutela dell’ittiofauna e dell’habitat sommerso.

Revisione dei periodi di ferma a salvaguardia delle specie a rischio, introduzione del tesserino segna-catture, tetto ai prelievi con la definizione di quote procapite, maggior operatività delle guardie volontarie.

Insomma, una vera rivoluzione della pesca sul Garda, per giungere ad una reale tutela dell’ittiofauna e dell’habitat sommerso. È quanto chiede il tavolo di lavoro interregionale «Habitat, pesca e ittiofauna», costituito lo scorso novembre in seno alla Comunità del Garda con l’obiettivo di aggiornare i regolamenti che regolano la pesca e i prelievi ittici.

Le istanze del territorio, elaborate dal tavolo coordinato dal vice presidente della Comunità, Filippo Gavazzoni, fanno sintesi delle proposte delle associazioni di pesca sportiva e di una rappresentanza dei pescatori di professione e sono state ora inviate alle tre Regioni gardesane, Lombardia, Veneto e Trentino.

Innanzi tutto si auspica «una revisione dei periodi di fermo pesca a tutela della riproduzione delle specie ittiche maggiormente a rischio», oltre all’introduzione di limitazioni quantitative sul pescato, da definire in base alle risultanze di un puntuale studio della biomassa ittica gardesana, oggi solo stimata in modo approssimativo.

Si chiede inoltre la definizione di quote di pescato procapite annuale, ma pure maggiori controlli da parte delle guardie volontarie, che dovranno poter operare anche oltre i confini della loro provincia. Infine è considerata necessaria l’introduzione del tesserino segna-catture, essenziale per disporre di un dato preciso sul prelievo ittico e riuscire a mantenere l’ecosistema in equilibrio con ripopolamenti mirati.

Il tavolo ha avuto il merito di mettere in dialogo il settore della pesca di professione con quello della pesca sportiva, due mondi spesso in contrasto che hanno ora condiviso una visione unica, nel nome della tutela della biodiversità gardesana.

Ora le proposte sono in mano della politica e ai tecnici regionali, che valuteranno il lavoro svolto e ne trarranno indicazioni per la revisione del regolamento di pesca.

La composizione del Tavolo

  • Vice Presidente della Comunità del Garda, Filippo Gavazzoni,
  • Bruno Frazzini, segretario del gruppo di lavoro,
  • Germano Bana (Pesca 4.0),
  • Tiziano Begal (FIPSAS Verona),
  • Walter Calicante (Guardia pesca ed esperto),
  • Andrea Crobu (Ass. Italiana Guide Professionali di pesca),
  • Luciano Leali (Tirlindana basso Garda, Unione Pescatori Limone, Pesca Sportiva Bardolino),
  • Fabrizio Oliva (Unione Pescatori Bresciani),
  • Stefano Ragnolini (Presidente Cooperativa Pescatori Garda),
  • Alberto Rania (Pescatore Professionista Riva del Garda),
  • Natale Sartori (Associazione Pescatori Basso Sarca),
  • Maurizio Scarmigliati (Presidente UPSDG),
  • Stefano Trenti (FIPSAS Trento),
  • Emanuele Turato (Bass Europe)

 

 

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