Lazise, torna la Festa della trebbiatura

LAZISE - Ritorna in località Parolota, fra Lazise e Colà, nell'area dell'azienda agricola Marcato, la Festa della Trebbiatura e dell'aratura con macchine agricole d'epoca.

Un appuntamento molto atteso non solo per gli agricoltori ma soprattutto per chi vuole rivedere e gustare l’arte antica dell’aratura, mietitura, sgranatura del grano e la trebbiatura, lavori ormai desueti e riservati ad uno sparuto gruppo di estimatori della coltivazione della terra quale passione e tradizione.

E’ la 16^ edizione. Riapre dopo due anni di assenza per la pandemia. A promuovere ed organizzare la manifestazione il Gruppo Trebbiatori di Sandrà con il patrocino della amministrazione comunale e del Gruppo Amatori Macchine Agricole d’Epoca.

Tre giornate intense di attività e di mostre che prendono avvio sabato13 agosto alle 11,00 con la mostra statica delle macchine agricole d’epoca e con l’inaugurazione della rassegna da parte delle autorità locali. La giornata prosegue con la trebbiatura del mais ed infine con la trebbiatura del frumento al calar del sole.

 

Giornata super piena domenica con la sfilata dei trattori d’epoca sulle colline del lago di Garda, l’animazione formativa per bambini con la “natura a tavola” e la definitiva sistemazione del parco trattori d’epoca in località Parolotta. Nel pomeriggio ancora animazione formativa e trebbiatura del frumento ed in serata, al calar del sole, sgranatura del mais.

“Siamo felici di avere ancora una volta riproposto la Festa della Trebbiatura ed Aratura – spiega Augusto Modena – perchè queste tradizioni e questi antichi lavori contadini non vadano perduti. Sono un momento storico e di interesse per i giovani ma soprattutto per i tantissimi turisti italiani e stranieri che sono estasiati dalla presenza di trattori d’epoca ed antichi attrezzi agricoli. Quest’anno l’edizione della festa della trebbiatura è triste in quanto qualche giorno fa è venuto a mancare il nostro inossidabile presidente, Giuseppe Bertoldi, colpito da una malattia inesorabile che in pochissimi giorni lo ha spento. Con lui perdiamo davvero un grande appassionato, un cultore delle antiche tradizioni contadine.”

Sergio Bazerla

 

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