Maniscalco-Gibellini per il Desenzano Jazz Festival

DESENZANO – Venerdì 1 luglio, nel raccolto anfiteatro del castello, prosegue la rassegna jazz desenzanese. Aprono la serata Emanuele Maniscalco (pianoforte) e Sandro Gibellini (chitarra) .

Questa collaborazione, pur essendo ufficiale solo dal 2015, risale idealmente a molto tempo prima. Nel 2001, infatti, Sandro Gibellini fu uno dei primi rappresentanti del miglior jazz italiano a scoprire e valorizzare le capacità musicali di Emanuele Maniscalco, allora diciassettenne e attivo prevalentemente come batterista. Dal canto suo Emanuele ammirava già da tempo la sapienza e il talento di Sandro.

Emanuele Maniscalco, nato a Brescia nel 1983, vive tra l’Italia e la Scandinavia. Musicista prevalentemente autodidatta, è attivo come strumentista (pianoforte, batteria), compositore e improvvisatore. Presentato al pubblico del jazz italiano da Enrico Rava, Stefano Battaglia e Sandro Gibellini nei primi anni Duemila, sceglie in seguito di dedicarsi a una più ampia rete di collaborazioni internazionali.

Dopo le prime esperienze legate al rock e al blues, Sandro Gibellini si dedica prevalentemente al jazz. Frequenta il Centro Studi Musicali di Nino Donzelli a Cremona nel 1979 e nello stesso anno iniziano le sue prime esperienze jazzistiche. Nel 1983 è al festival di Zagabria con Francesca Oliveri, e a partire dallo stesso anno suona con musicisti americani di passaggio in Italia. Dall’84 al ’91 fa parte della big band della RAI di Milano, a fianco di jazzisti come Gianluigi Trovesi, Sergio Fanni, Leandro Prete ed altri.

Nell’86 suona in Francia con Dado Moroni, Jimmy Woodie e Alvin Queen. Entra poi nel quartetto di Tullio De Piscopo col quale partecipa ai festival jazz di Sanremo e di Roma e ad Umbria Jazz. Nel ’90 entra nella “Keptorchestra”, informale quanto prestigiosa big band capitanata da Pietro e Marcello Tonolo. Nel ’95 suona con Gerry Mulligan e nel ’96 esce “La Banda Disegnata” col proprio settetto. Nel gennaio ’97 è stato invitato al “Midem” di Cannes a rappresentare l’Italia in un meeting tra i migliori chitarristi europei. È negli Stati Uniti nel marzo 2000, suona a New York e a Durham nel North Carolina International Jazz Festival. Nel dicembre dello stesso anno viene invitato, con il trombettista Fabrizio Bosso, al festival internazionale di jazz dell’Avana (Cuba).

Nel campo della musica leggera ha lavorato con Bruno Lauzi, Fabio Concato e ha suonato in diversi dischi di Mina. È stato membro fisso dell’orchestra della musica leggera della RAI di Milano dal 1984 al 1999.

 

Dialektos Duo
Dialektos Duo: Huw Warren al piano e Maria Pia De Vito alla voce.

A seguire, Dialektos Duo, ovvero la carica innovativa di Huw Warren al piano e la versatilità e raffinatezza vocale di Maria Pia De Vito alla voce. Serata d’atmosfera e vibranti emozioni, con posti limitati.

Da sempre attratta dalle infinite possibilità sonore della voce, Maria Pia De Vito dopo lo studio del canto lirico e contemporaneo, del pianoforte e delle percussioni inizia le sperimentazioni partendo dai gruppi di ricerca sulla musica etnica, interessati alla polifonia etnica con particolare attenzione per le tradizioni dell’area mediterranea, balcanica e sudamericana arrivando al jazz europeo contemporaneo. L’incredibile versatilità, creatività e sensibilità unite alle straordinarie doti vocali fanno di Maria Pia De Vito una delle più raffinate e emozionanti vocalist contemporanee. Ha collaborato negli anni con John Taylor, Ralph Towner, Rita Marcotulli, Ernst Rejiseger, Paolo Fresu, Norma Winstone, Steve Swallow, Gianluigi Trovesi e si è esibita con musicisti del calibro di Joe Zawinul, Michael Brecker, Art Ensemble of Chicago, Miroslav Vitous, Uri Caine, Dave Liebman, Billy Hart, Eliot Ziegmund, Cameron Brown, Steve Turre, Maria Joao, Ramamani Ramanujan, David Linx, Diederik Wissels e molti altri.

Pianista e compositore inglese, Huw Warren è un artista riconosciuto per la sua originalità e per la carica innovativa. Tra le sue collaborazioni più importanti quelle con la stella del folk contemporaneo June Tabor per oltre dieci anni, con il bassista austriaco Peter Herbert, con il violinista statunitense Mark Feldman, con il chitarrista John Parricelli, con il trombettista Kenny Wheeler. Il suo approccio versatile, passionale, innovativo al pianoforte non conosce confini, essendo capace di attraversare tutti gli stili musicali e soprattutto in grado di esprimere il suo modo di sentire la musica.

Il disco “Diálektos” testimonia l’incontro musicale straordinario tra due artisti con una forte personalità e con il desiderio di intraprendere nuovi percorsi musicali, che hanno deciso di mettere insieme la loro esperienza compositiva e improvvisativa in cui creatività vocale e infinite possibilità della voce si uniscono a sorprendenti innovazioni pianistiche. Il programma di “Dialektos” contiene brani originali con testi in napoletano come “Allirallena”, una poesia di Totò musicata dalla De Vito, Jesce, una composizione di Huw Warren in cui si è incastonata perfettamente “Jesce sole”, il più antico canto napoletano del ‘200. E l’omaggio al Brasile, con “Beatriz” di Chico Buarque, “Ginga Carioca” di Hermeto Pascoal, e una rilettura elettronica di “Mmiezo o’ ggrano”.

L’ingresso è a pagamento: il biglietto singolo costa 10 euro.

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