Il lago ricorda Greta e Umberto e chiede giustizia

LAGO DI GARDA - Oggi, giovedì 19, a due mesi dalla tragedia nel golfo di Salò mobilitazione in ricordo dei due ragazzi. Dal lago si leva silenziosa una richiesta di rispetto e giustizia.

A due mesi dalla tragedia, il lago ricorda Greta Nedrotti e Umberto Garzarella. Gli amici dei due ragazzi travolti e uccisi da un motoscafo il 19 giugno scorso si mobilitano per chiedere di nuovo rispetto per il lago e giustizia.

Alle 19 di oggi si ritroveranno in barca nel golfo di Salò e in quello di Maderno. Chi non potrà essere in acqua, sfilerà sul lungolago dei due Comuni. Alle 20 sarà poi celebrata un messa nella chiesa di Maderno.

I referenti e gli organizzatori comunicano che il Questore della Provincia di Brescia ha prescritto «che la preavvisata iniziativa si svolga, esclusivamente in forma statica in Toscolano Maderno, in Piazza S. Marco, innanzi alla Chiesa di Sant’Andrea Apostolo dalle ore 19:00 alle ore 20:00; l’obbligo dei partecipanti alla manifestazione di osservare il distanziamento interpersonale di almeno un metro; ai manifestanti di avere al seguito la mascherina che dovrà essere indossata in caso di mancanza del distanziamento; al referente di comunicare tempestivamente il contenuto delle presenti prescrizioni ai partecipanti alla manifestazione, i quali risultano parimenti vincolati al loro rispetto».

Greta Nedrotti, 25 anni, e Umberto Garzarella, 36, travolti e uccisi da un motoscafo nel golfo di Salò.

 

Alla manifestazione in acqua, fa sapere il consigliere della Federazione Italiana Vela Domenico Foschini aderiscono anche i circoli velici della XIV Zona FIV. Le barche dei club sosteranno in silenzio davanti alla propria sede, con palloncini bianchi.

La commemorazione è organizzata in accordo con le famiglie di Greta e Umberto, con i Comuni Salò e Toscolano Maderno, la Questura e in collaborazione con Autorità di Bacino, Guardia Costiera, Guardia di Finanza, Volontari del Garda, Polizia Locale e Carabinieri.

«Non vogliamo ci siano cartelli, striscioni, manifesti o simili. Nessuno – dicono gli amici delle vittime – prenderà la parola e non vi sarà alcun tipo di coinvolgimento politico. Solo un palloncino bianco e qualche fiore tra le mani. E silenzio. Rimarremo lì, fermi, educati e composti per ricordare a tutti che noi non dimentichiamo e se saremo in tanti, anzi tantissimi, il nostro silenzio varrà più di mille parole».

Il Garda pretende rispetto e non è più disposto a tollerare chi frequenta il lago con prepotenza, chi non rispetta le regole, chi sfreccia di notte a velocità folle, magari in preda all’alcol, chi non presta soccorso.

Pretende rispetto e giustizia. Una giustizia che la comunità gardesana reclama con forza, come dimostrano le oltre 115mila firme in calce alla petizione, sostenuta anche dalle istituzioni, come il Comune di Salò, che chiede che omicidio nautico e omicidio stradale siano equiparati (la puoi firmare qui).

Una giustizia che tutti invocano da quella notte di giugno, quando il gozzo su cui si trovavano Greta Nedrotti, 25enne di Toscolano, e Umberto Garzarella, 37enne di Salò, fu travolto da un Riva Aquarama che uccise i due ragazzi. Umberto morì sul gozzo, Greta fu recuperata dal lago, annegata, dopo ore di ricerche.

I Volontari del Garda depongono una corona di fiori nel punto in cui Greta è stata recuperata dalla acque del Garda.

 

 

I commenti sono chiusi.