Mostra sul duce, polemica a Salò

SALÒ – La mostra «Il culto del duce» programmata al MuSa innesca la polemica. L’inaugurazione programmata nel giorno dell’anniversario di piazza Loggia.

Non mancheranno le discussioni in merito all’iniziativa annunciata dal MuSa, il museo civico di Salò, che il prossimo 28 maggio inaugurerà la mostra «Il culto del duce», curata dal direttore del museo, Giordano Bruno Guerri.

Il MuSa esporrà per un anno intero, fino al 28 maggio 2017, opere d’arte che si rifanno all’iconografia mussoliniana: «L‘arte del consenso nei busti e nelle raffigurazioni di Benito Mussolini».

Una mostra di carattere artistico e storico, senza intenti celebrativi. Ma ci sono due particolari che già hanno fatto storcere il naso a qualcuno.

Il primo riguarda il momento musicale programmato alle 10.30 del 28 maggio nel chiostro del MuSa, dove Daniele Richiedei suonerà il celebre «violino della Shoah», strumento che ha suonato ad Auschwitz e che porta inciso sulla cassa il numero di matricola di un deportato. Qualcuno non trova opportuno l’utilizzo di questo strumento per inaugurare un mostra dedicata al culto del duce.

Ma c’è anche altro aspetto inevitabilmente destinato a suscitare polemiche: la scelta della data dell’inaugurazione della mostra, il 28 maggio, quarantaduesimo anniversario della strage di piazza Loggia, attentato di matrice neofascista che costò la vita a 8 persone (102 i feriti).

Se ne riparlerà.

Il culto del duce
La locandina della mostra “Il culto del duce”.

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