Vittoriale, il 12 marzo l’inaugurazione della conca marmorea sotto le stelle

GARDONE RIVIERA – Imminente conclusione dei lavori nell’anfiteatro, dove si sta posando la copertura delle gradinate in marmo rosso di Verona, così come avrebbe voluto il poeta. Inaugurazione il 12 marzo, il giorno del compleanno di d’Annunzio.

Il presidente del Vittoriale, Giordano Bruno Guerri, lo ha annunciato sabato, in occasione della consegna del X Premio del Vittoriale al regista Marco Bellocchio (leggi qui).

I lavori nell’anfiteatro, dove si sta posando la copertura delle gradinate in marmo rosso di Verona, così come avrebbe voluto il poeta per la sua «conca marmorea sotto le stelle», procedono ritmo spedito e la conclusione è imminente .

«Fine lavori entro l’anno – annuncia Guerri – e inaugurazione il 12 marzo, il giorno del compleanno di d’Annunzio».

L’anfiteatro del Vittoriale, luogo dal fascino senza tempo.

 

Già sul finire dell’Ottocento d’Annunzio cominciò a vagheggiare, dandone ripetuti annunci alla stampa, la costruzione di un grandioso teatro all’aperto ideato secondo i canoni greci.

Il sogno del drammaturgo si sta realizzando postumo a Gardone Riviera, 15 anni dopo la sua morte: la «conca marmorea sotto le stelle» immaginata dal Vate e progettata nel 1930 dall’architetto del Vittoriale Giancarlo Maroni fu inaugurata nel 1953 con un concerto dell’Orchestra del Teatro alla Scala.

Ma l’anfiteatro – oggi sede del festival Tener-a-mente, uno dei cartelloni musicali estivi più importanti d’Italia – fino ad ora era incompleto, spoglio, con le gradinate rimaste grezze, in volgare cemento, senza la copertura in nobile marmo immaginata dal poeta. Una mancanza a cui si sta ponendo rimedio.

Al Vittoriale ci sono altri motivi per festeggiare.«Nessun numero – annuncia Guerri –, ma possiamo dire di aver già superato i visitatori del 2018». Quando, per la cronaca, furono 265.146 i biglietti staccati all’ingresso della cittadella dannunziana. Un record assoluto per la casa del Vate, che sarà ancora battuto, come accade ormai da parecchie stagioni, sempre migliori di quelle precedenti.

E ancora: c’è da festeggiare il ritorno a casa dell’Alfa Romeo 6C 2300T, soprannominata per la sua linea leggerissima «Soffio di Satana».

Auto bellissima e leggendaria, sulla quale d’Annunzio fece viaggiare da e per Milano la contessa Evelina Scapinelli Morasso, sua ultima amante. Venduta nel 1946 dall’allora Commissario del Vittoriale per appianare parte dei debiti accumulatisi durante il periodo di guerra, l’auto sembrava svanita nel nulla, scomparsa dai radar del collezionismo. Fino al 2017, quando riapparve in uno dei lotti di punta dell’asta di auto classiche organizzata da Pandolfini di Firenze. «La magistratura è stata implacabile – commenta il presidente Guerri – ed ha riconosciuto Soffio di Satana come un bene inalienabile del Vittoriale, disponendone il sequestro e il ritorno a casa».

Ora lAlfa Romeo 6C 2300T che appartenne al Vate è in mostra nel museo «L’automobile è femmina», accessibile gratuitamente, accanto alle sue sorelle, la Fiat T4 e l’Isotta Fraschini.

L’Alfa Romeo “Soffio di Satana” nel museo “L’automobile è femmina”, accessibile gratuitamente.

 

Sabato la festa al Vittoriale è stata tutta per il maestro del cinema italiano, Marco Bellocchio, al quale Guerri ha consegnato la riproduzione del cavallo blu di Mimmo Paladino che domina l’anfiteatro.

La motivazione: «Bellocchio ha saputo unire, magistralmente, l’impegno sociale alla bellezza dell’arte: in ciò perfettamente dannunziano».

Guerri consegna il Premio del Vittoriale a Bellocchio.

 

 

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