Ad Arco è caduto il muro

ARCO - Nel primo pomeriggio di martedì 28 gennaio il sindaco Alessandro Betta con parte della Giunta e il presidente del Consiglio comunale Flavio Tamburini con alcuni consiglieri hanno preso parte a un momento di inaugurazione dei lavori di riqualificazione degli spazi limitrofi al viale delle Magnolie, con l’apertura della prima braccia nel muretto dell’ex ospedale «Luciano Armanni».

La demolizione del muretto fa parte della prima fase dei lavori di riqualificazione di un’ampia area che comprende viale delle Magnolie e viale delle Palme, ed è particolarmente importante perché apre alla libera fruizione pubblica il pregevole e ampio parco annesso al compendio (che oggi ospita il Centro di salute mentale dell’Azienda sanitaria e e la comunità alloggio «Le Palme» di Anffas Trentino). Molto attesa, la demolizione del muretto (dal quale nei giorni scorsi sono state rimosse i parapetti metallici) è un tema del quale si dibatte da anni. Il sindaco ha invitato all’inaugurazione dei lavori il dott. Carlo Tamanini, che per la demolizione del muretto si batte fin dall’inizio degli anni Settanta. Era presente anche una rappresentanza dello staff medico del Centro di salute mentale con la direttrice Sara Paternoster e alcuni ospiti della struttura, oltre al progettista, l’arch. Alessio Trentini dello studio Dossi Trentini Architetti Associati di Rovereto. A imbracciare le mazze e il demolitore e ad aprire la prima breccia nel muretto sono stati il sindaco, il presidente del Consiglio comunale, il dott. Tamanini, la dott.ssa Paternoster e alcuni ospiti del Centro di salute mentale.

 

«Un intervento che aspettavamo da tempo e che finalmente si realizza -ha detto il sindaco Alessandro Betta- ampliando in modo rilevante lo spazio destinato ai pedoni e alle bici, alle passeggiate e allo stare all’aperto, aprendo alla pubblica fruizione un bellissimo parco con piante antiche e rare. Si tratta solo del primo passo per una più ampia riqualificazione di un’area importante che amplia il centro storico di Arco verso ovest. Sono contento che ci sia anche il dott. Tamanini, persona che ama la città e che da tanto tempo chiede questo intervento».

«Sono anni che aspettavamo questo momento – ha detto la dott.ssa Paternoster- perché senza questo muro il Centro di salute mentale diventerà ancora più una parte della città e a essa si avvicinerà. Il muro è anche un simbolo di divisione, e abbatterlo ci pare un segno positivo di apertura. Chiunque nella vita può attraversare un periodo di sofferenza, e per questo non va emarginato».

 

«Ormai non ci credevo -ha detto il dott. Tamanini- e quando passeggiavo in questa zona mi dicevo che non sarei riuscito a vederlo, in vita, questo muro abbattuto e il parco aperto. L’unica cosa che non mi va giù è che l’abbattimento venga fatto solo oggi, dopo tanti anni, e per di più in periodo elettorale».

L’arch. Alessio Trentini ha spiegato che la demolizione del muro e la sistemazione del parco sono il primo passo di un intervento più ampio di riqualificazione degli spazi della città che ospitarono il Kurort, che metterà in relazione più stretta due edifici storici importanti come l’ex ospedale Armanni e il Casinò municipale, annettendo allo spazio pubblico un parco di grande pregio e stabilendo nuove connessioni nord-sud, oggi carenti rispetto a quelle est-ovest. Il progetto prevede anche la demolizione del piccolo edificio “ex guardiola” in prossimità dell’ingresso verso ovest e del manufatto “ex deposito gas medicinali” verso est, la rimozione di un primo tratto di muro con recinzione lungo via Porta Scaria e la realizzazione di una nuova isola ecologica sul sedime di un’aiuola esistente, che sarà fruibile direttamente da via Porta Scaria; ancora, la sistemazione degli accessi, la realizzazione di alcuni nuovi posti auto e la ridefinizione della accessibilità veicolare agli spazi interni e a quelli retrostanti il Palazzo delle Palme, con la realizzazione di due nuovi cancelli in sostituzione di un’unica barriere esistente.

 

L’Amministrazione aveva affidato nel maggio 2018 scorso al dott. Valentin Lobis di Merano l’incarico di verificare le condizioni fitosanitarie e di stabilità biomeccanica degli esemplari arborei presenti, oltre che ai giardini Centrali, anche nel parco dell’ex Armanni. La relazione tecnica proponeva l’abbattimento di alcuni alberi di scarsa vitalità e interessati nel tempo da perdite di rami, la potatura generalizzata delle chiome di maggiori dimensioni, la posa di sistemi di consolidamento realizzati con tiranti statici e dinamici, e la rimozione della siepe lungo il fronte est e delle palme lungo il fronte sud. Lavori che sono già iniziati e saranno realizzati nell’ambito del presente intervento.

 

 

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