Turismo, stagione compromessa. Senza contratto migliaia di stagionali

GARDA BRESCIANO - Ormai non ci crede più nessuno. Difficile pensare che quest'estate arriveranno turisti sul lago. Paolo Rossi (Federalberghi Brescia) e Marco Girardi (Consorzio Garda Lombardia): «La stagione 2020 è compromessa».

Stagione turistica 2020? Si fa strada la consapevolezza che la stagione salterà. Le disdette arrivano al 100%, non si vede la fine del tunnel e migliaia di stagionali che il primo aprile avrebbero dovuto firmare i contratti per la stagione 2020 resteranno a casa.

Quanti? Difficile dare cifre precise. «Calcoliamo – spiega Paolo Rossi, storico albergatore salodiano, presidente di Federalberghi Brescia – un dipendente ogni due camere d’albergo. Ma se parliamo di categorie lusso, come i 5 stelle, e sul Garda sono una decina, lo standard minimo è uno a uno, un dipendente per camera. Complessivamente, e solo per il settore alberghiero del Garda bresciano, si tratta di almeno 10mila occupati».

Un esercito di lavoratori, camerieri, facchini, barman, cuochi e receptionist, in gran parte stagionali, che nei prossimi giorni avrebbe dovuto iniziare ad operare nei 420 alberghi, per un totale di 25.800 letti, che costellano la riviera da Sirmione a Limone. A questi si aggiungono migliaia di addetti del comparto extralberghiero, che sul Garda bresciano conta, secondo i dati della Provincia di Brescia, più di 63mila tra campeggi, agriturismi, villaggi, affittacamere e altre tipologie ricettive. Che a Pasqua resteranno tutti vuoti.

Senza contare, ovviamente, tutto quello che gira attorno alla ricettività: negozi, bar, ristoranti, trasporti, servizi. «Al di là delle ricadute sull’economia, e in questa parte della nostra provincia il turismo è il pilastro che regge tutto il sistema economico – aggiunge Paolo Rossi –, rischiamo di perdere anche un enorme capitale umano, un patrimonio di competenze che in tutti questi anni si è formato e specializzato negli hotel del Garda».

A quando la ripartenza? «Per ora – continua Rossi – non si vede nessuna luce in fondo al tunnel. La situazione è apocalittica, difficile da metabolizzare. Di certo c’è che la pandemia è globale e interessa tutti i nostri principali mercati turistici, a cominciare dalla Germania. La stagione è compromessa».

Marco Girardi, direttore del Consorzio Garda Lombardia: «Impossibile, oggi, fare previsioni. Speriamo di poter ripartire, seppur gradualmente, per l’estate. Ma sarà difficile. E in ogni caso sarà una ripartenza molto lenta. I confini sono chiusi, gli aerei sono fermi a terra… non si pensi che, una volta finita l’emergenza sanitaria, si possa ripartire dall’oggi al domani. La macchina richiederà molto tempo per essere rimessa in moto e poi per cominciare, molto lentamente, a muoversi. La stagione è compromessa».

Di certo, quando si potrà ripartire, ci sarà molto da recuperare a livello di immagine, visto che oggi nel mondo tutti associano la Lombardia al coronavirus.

Ma Paolo Rossi è convinto che «quando la gente ricomincerà a viaggiare, si dimenticherà in fretta di questa bruttissima situazione. L’Italia, la Lombardia intera e il nostro lago di Garda sono i posti più belli del mondo. I turisti torneranno numerosi».

 

 

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