Tuffo della Merla, organizzatori in “spiaggia” per darci appuntamento al 2022

LDERO - Quest'anno niente "Tuffo della Merla" a Ledro, causa Covid, ma gli organizzatori hanno voluto celebrare ugualmente il loro rito: tutti sul ghiaccio con sdraio, ombrellone e costume.

Anche gli organizzatori del Tuffo della Merla, tradizione nata nel 2009 sul lago di Ledro, in alto Garda, si sono dovuti arrendere alle restrizioni imposte dall’epidemia.

Niente tuffo, dunque. Ma nello spirito goliardico che contraddistingue questa manifestazione, si sono comunque ritrovati – con le dovute distanze – per condividere un momento di allegria “a secco” con relax e giochi in spiaggia per arrivare carichi al prossimo anno.

Gli organizzatori del Tuffo della Merla ci salutano così, dandoci l’appuntamento all’anno prossimo: «Vi aspettiamo in riva al Lago di Ledro per la 13° edizione del Tuffo della Merla a mezzogiorno del 30 gennaio 2022».

 

 

 

 

 

 

La tradizione del Tuffo della Merla nacque il primo gennaio 2009 durante il pranzo al ristorante al Bastione dei partecipanti al Tuffo di Capodanno di Riva del Garda.

«Iniziarono amichevoli sfottò – ha raccontato Marco Bertolotti – tra gli organizzatori del tuffo di Riva del Garda (in costume ma nelle acque “temperate” del Lago di Garda) capitanati da Bicio (Fabrizio di Stasio) e gli organizzatori del Cimento nell’Adige (acque gelide ma dotati di “muta”) capitanati dal “Bistecca” (Roberto Franceschini), a quel punto i tuffatori Luca Degara di Tiarno di Sotto e Gianmario Dagnoli di Tiarno di Sopra invitarono i presenti ad una sfida goliardica di pacificazione: tuffo in costume nei giorni più freddi dell’anno (giorni della Merla) nelle acque gelide del lago di Ledro (lago alpino a 650 mt di altitudine).

 

 

 

La sfida venne accolta con entusiasmo e così nacque il “Tuffo della Merla”. Il 31 Gennaio 2009 allo scoccare delle 12 in punto sulle sponde del Lago di Ledro e più precisamente a Mezzolago 14 tuffatori decisero di provare il tuffo ed un breve tragitto fino al pontile ormeggiato a poca distanza. Tempo da lupi con una temperatura esterna sotto lo zero con nevischio e la temperatura dell’acqua a 2° C!»

Dal 2010 il tuffo si è spostato in pianta stabile a Pieve di Ledro dato che Bertolotti, essendo proprietario dell’albergo poco distante dalle rive, può mettere a disposizione degli spogliatoi attigui alla zona del tuffo per facilitare i sempre più numerosi affezionati a quest’evento.

Giorni della Merla: quali sono e perché si chiamano così?

La tradizione vuole che il 29, 30 e 31 di gennaio, gli ultimi tre giorni di questo primo mese dell’anno (oppure gli ultimi due giorni di gennaio e il primo di febbraio), vengano ricordati come i “giorni della Merla” (altre info su Wikipedia, qui), ad indicare uno tra i periodi più freddi dell’inverno. Ma da dove trae origine questa credenza, entrata oramai a far parte della vita di tutti noi?

Molte sono le versioni che spiegano l’origine di questa leggenda, alcuni simili altre assi diverse, ma che vedono in tutte un unico protagonista: una merla.

La leggende vuole che una merla, bianca in origine, fosse diventata nera dopo essersi rifugiatasi in un fumaiolo per non morire assiderata a causa del gelo.

Il “Tuffo della Merla” nel lago di Ledro.

 

 

 

 

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