Sequestrata rete di 2 km alla deriva, pericolosissima per la balneazione

MANERBA - Individuata a sequestrata rete abusiva di 2 km e con 20 kg di pesce avariato. L'allarme dei pescatori: "Grande pericolo per fauna ittica e persone". Nel 2015 nel lago di Iseo un sub morì perché rimase impigliato in una di queste reti.

Una rete alla deriva estesa per oltre 2 km, pericolosa per la navigazione e la balneazione, è stata segnalata, nel pomeriggio di ieri, giovedì 10 giugno, da un diportista alle Guardie Ittico-Venatorie (appartenenti a Arcipesca e U.P.BS e coordinate dalla Polizia Provinciale), a circa mezzo miglio dall’Isola dei Conigli nelle acque antistanti il litorale del Comune di Manerba.

Le Guardie hanno richiesto alla sala operativa della Guardia Costiera del Lago di Garda la possibilità di intervenire congiuntamente. Inviato in zona il mezzo nautico GC Alfa58, è iniziata l’attività congiunta di recupero.

Oltre ai 2 (due) km di rete non regolamentare e priva di elementi di identificazione, anche 20 kg di prodotto ittico in avanzato stato di decomposizione sono stati sequestrati, per violazione del Regolamento della Regione Lombardia.

Rete e prodotto ittico sono stati affidati per la successiva distruzione alle Guardie Ittico-Venatorie.

La rete, in evidente stato di abbandono e alla deriva, era ormai un pericolo per la navigazione e per la sicurezza di sub e bagnanti, tant’è che sono in corso attività di accertamento per individuarne i proprietari, che rischiano sanzioni amministrative per oltre €.2.000.

 

Reti non segnalate, abusive e spesso illegali. Un Far West nelle acque del Garda, che minaccia le specie ittiche, crea pericoli anche per la balneazione e le attività subacquee e discredita i pescatori professionisti rispettosi delle regole, che fortunatamente sono la stragrande maggioranza.

La situazione è denunciata dall’Unione Pescatori Sportivi del Garda (UPSdG), che da tempo ha acceso i riflettori sul problema. La questione è tornata alla ribalta della cronaca per un maxi sequestro di reti illegali attuato nel veronese, nei porti di Brenzone e Malcesine. L’operazione, condotta dalla Polizia provinciale scaligera con il supporto delle guardie volontarie di UPSdG, ha permesso di sequestrare ben 60 reti, per una lunghezza complessiva di 4,5 km, con maglie inferiori ai 37 millimetri. È un tipo di rete fuori legge sul Garda, che consente di catturare fino al triplo del pesce perché intercetta esemplari sotto misura, con grave danno alla fauna ittica. Grazie anche alle segnalazioni di altri pescatori professionisti, che avevano notato le scorrettezze dei colleghi, le reti sono state sequestrate e i loro proprietari, sei pescatori professionisti stranieri di origine srilankese, sono stati sanzionati con 166 euro ciascuno.

Le reti sequestrate nel Garda veronese.

L’episodio ha indotto UPSdG a lanciare l’ennesimo appello a tutela del lago e della sua fauna. «L’utilizzo di attrezzatura da pesca professionale – dice il presidente dell’associazione, Maurizio Scarmigliati – è normato a livello nazionale, con regole precise sulla tipologia degli attrezzi, tempi e modi di posizionamento e di recupero. Ma tutte queste regole vengono puntualmente disattese da una parte di pescatori professionisti: le reti vengono posizionare in zone e tempi non consentiti e, soprattutto, senza le obbligatorie e idonee segnalazioni».

Con gravi danni per la fauna ittica (soprattutto per specie pregiate come il luccio, il cavedano, la carpa e la sardina) e pericolo per bagnanti e sub. «Ci si stringe ancora il cuore – dice Scarmigliati – ricordando l’incidente del 3 gennaio 2015, quando nel lago di Iseo un sub è morto proprio a causa di una rete abusiva e non segnalata. Vorremmo che una disgrazia simile non si ripetesse».

Quindi l’appello: «Sollecitiamo le autorità preposte ad una presa di posizione decisa per arginare il problema. UPSdG, di cui fanno parte 13 associazioni di pesca dilettantistica su tutto il lago e società di pesca in apnea, è pronta a collaborare con segnalazioni, denunce e documentazioni, anche subacquee».

Rete abbandonata in acqua fotografata da un sub di UPSdG.

 

I commenti sono chiusi.