Presidio 9 agosto, lettera aperta alla sindaca di Brescia Laura Castelletti

BRESCIA - Il Presidio 9 agosto, presente in piazza Paolo VI da oltre 660 giorni, scrive alla neo sindaca: «Non ci venga negato il permesso di continuare ad esercitare, nel rispetto della legalità, il diritto costituzionale di espressione del pensiero, proseguendo l'opera di sensibilizzazione e di pacifica protesta».

Pubblichiamo la lettera aperta che il comitato di coordinamento del Presidio 9 agosto (Comitato Ambiente e Territorio, Comitato Le mamme del Chiese, Comitato Referendario Acqua pubblica Brescia, Liberi e libere Presidianti, Tavolo provinciale Basta Veleni) ha inviato alla sindaca di Brescia Laura Castelletti,

«Gentile Signora Sindaca, Laura Castelletti, siamo ormai giunti all’ inizio del mese di giugno di questo anno 2023, che vede Brescia e Bergamo capitali italiane della cultura. Siamo a conoscenza della preoccupazione nutrita da taluni esponenti dell’Amministrazione cittadina, di cui Lei è ora alla guida, circa l’eventualità che nel corso di questo particolare periodo il pieno ed ordinato svolgimento delle numerose iniziative programmate nell’ambito appunto di “Brescia e Bergamo Capitali Italiane della Cultura” potesse in qualche modo essere disturbato od ostacolato dalla presenza, in una zona assai frequentata del centro storico qual è Piazza Paolo VI, del “Presidio 9 Agosto”.

Una dimostrazione statica che, senza mai averprovocato alcun danno né aver mai in nessun caso costituito minaccia all’ordine pubblico, perdura da oltre 660 giorni in maniera continuativa, ventiquattr’ore su ventiquattro, esibendo qualche striscione, alcuni cartelloni e scritte di protesta contro un insensato progetto di stravolgimento del sistema di depurazione delle acque reflue del bacino gardesano nonché contro l’antidemocratico atto compiuto nell’estate dell’anno 2021 dal Governo centrale, mediante l’imposizione alle comunità ed agli Enti del territorio di una figura commissariale dalla quale essi sono stati del tutto esautorati delle proprie competenze.

Nei mesi scorsi, a fronte del preavviso di diniego al proseguimento dell’occupazione di suolo pubblico e dei successivi provvedimenti di rigetto delle ulteriori richieste di autorizzazione da noi avanzate, abbiamo considerato con stupore e incredulità come i funzionari preposti alla pianificazione degli eventi culturali allestiti nella nostra città potessero seriamente ritenere che la presenza del “Presidio 9 Agosto” costituisse di per sé sola un pericolo, una minaccia, un elemento di turbamento, estetico e addirittura anche di natura politico-sociale, tale da arrecare disturbo sia allo svolgimento delle molteplici iniziative da svolgersi nelle piazze sia alla vista ed all’immaginario dei sempre più numerosi visitatori pervenuti nella città di Brescia.

Tuttavia, i fatti attestano come le suddette preoccupazioni fossero sin dall’inizio destituite di qualsivoglia fondamento: le manifestazioni (musicali, culturali, politiche, …) si svolgono regolarmente, pure quelle programmate negli spazi di Piazza Paolo VI; le turiste ed i turisti provenienti dall’Italia e dall’estero, nell’ammirare le bellezze architettoniche di detta piazza, non si turbano affatto per la tenda bianca che contrassegna il presidio e dei messaggi da esso comunicati, bensì, al contrario, non passa giorno senza che qualcuno, italiano o straniero, turista o meno, non si fermi, chiedendo informazioni sui motivi della nostra protesta e finendo per condividerla, sia tramite la sottoscrizione di dichiarazioni di solidarietà sia facendosi fotografare dinanzi alla tenda.

Dunque, i timori manifestati inizialmente (e, in parte, ancora adesso) non solo dagli esponenti politici comunali, ma pure dal personale amministrativo di Palazzo Loggia, si sono rivelati infondati e si sono o, meglio, dovrebbero essersi ormai dissolti davanti al genuino interesse ed alla diffusa, perfino inaspettata, solidarietà che il Presidio continua quotidianamente a raccogliere tra i cittadini bresciani e tra i turisti in visita alla città.

Pertanto, non è possibile fare a meno di rilevare quanto inconsistenti si siano dimostrati i timori di coloro i quali vedevano – e forse continuano imperterriti a vedere – nel Presidio 9 Agosto un elemento capace di turbare e disturbare una città dove è in pieno svolgimento una kermesse artistico culturale di livello nazionale. Né d’altra parte nessuno e nessuna fra le centinaia di volontarie e volontari grazie al cui impegno il Presidio perdura ha mai inteso disturbare la vita e le attività della piazza.

Anzi, il rispetto delle buone norme di comportamento urbano è stato il tratto distintivo dell’intera nostra esperienza di protesta.

Alla luce delle considerazioni sin qui elaborate siamo convinti che non vi siano condizioni ostative affinché il Presidio 9 Agosto possa continuare ad esercitare, nel pieno rispetto della legalità, i propri diritti costituzionali di espressione del pensiero, proseguendo l’ opera di sensibilizzazione e di pacifica protesta attuata sinora in quel ristretto ma assai significativo e simbolico spazio di Piazza Paolo VI a buon motivo collocato accanto all’ingresso di Palazzo Broletto, ove ha sede il Prefetto-Commissario straordinario alla depurazione del Lago di Garda.

Confidiamo che quanto sin qui esposto La indurrà a valutare positivamente l’attività del Presidio 9 Agosto quale espressione di impegno civile e democratico nel contesto di una società che diviene sempre più consapevole dei propri diritti e del ruolo che intende giocare nei processi decisionali. Sempre a disposizione per un dialogo chiarificatore e costruttivo, in attesa di cortese riscontro, porgiamo distinti saluti».

Il comitato di coordinamento del Presidio 9 agosto

 

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