Padenghe virtuosa

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PADENGHE – Il bilancio del comune valtenesino riconosciuto tra i più solidi della Lombardia: indice di virtuosità pari a 88,62, primo per classe demografica e terzo nella provincia di Brescia.

La Regione Lombardia ha pubblicato la graduatoria dei comuni lombardi che hanno presentato il rendiconto nel triennio 2011-2013 (scaricala qui). I comuni sono 1460, mancano all’appello circa 100 comuni che non si sono sottoposti al vaglio della Regione.

L’indice di virtuosità misura molti aspetti del rendiconto: dalla flessibilità di bilancio alla capacità di indebitamento e di programmazione. Misura altresì  la capacità di riscossione dei crediti e dei tributi oltre che l’autonomia finanziaria.

In altre parole viene misurata la quota di spesa in conto capitale non finanziata dal debito, la velocità di pagamento delle spese, la capacità di investire sul territorio in relazione alla popolazione di riferimento.

Sono stati anche valutati i traguardi raggiunti con riferimento al processo di aggregazione nell’Unione dei comuni, ovvero i servizi gestiti in forma associata che sono stato oggetto di contributo ordinario e/o straordinario da parte di Regione Lombardia.

Sono stati anche verificati alcuni parametri relativi al rispetto temporale di approvazione del PGT e del patto di stabilità.

«I rendiconti di Padenghe – dice il sindaco Patrizia Avanzini – hanno soddisfatto egregiamente quasi tutti gli indicatori esaminati, tanto da portare il comune sul podio dei comuni lombardi. Risulta primo assoluto tra tutti i comuni lombardi della sua classe demografica (da 3000 a 4999 abitanti) e al decimo posto se consideriamo tutte le classi demografiche, dai capoluoghi ai comuni sotto i 1000 abitanti. Per quanto riguarda invece la sola provincia di Brescia, costituita da oltre 200 comuni, Padenghe si colloca al terzo posto, se consideriamo tutte le classi demografiche, dopo la città di Brescia e Ospitaletto».

«La correttezza dei conti – aggiunge Avanzini -, in un periodo come l’attuale, contrassegnato da notevoli difficoltà nel perseguire il pareggio dei conti senza sacrificare i servizi ai cittadini, ci riempie di orgoglio e ci dimostra quanto scrupolosa e attenta sia l’attività dell’Ufficio ragioneria del comune, che corre l’obbligo di ringraziare. Un plauso anche all’amministrazione da me guidata, che ha saputo responsabilmente tagliare tutte le spese non indispensabili e garantire tuttavia gli investimenti per far crescere il paese. Oltre alla comprensibile soddisfazione per il risultato lusinghiero, ci interessano maggiormente le ricadute sulle possibili azioni derivanti dalla virtuosità come ad esempio l’allentamento del patto di stabilità e altri sistemi premiali di cui l’ente locale farebbe buon uso».

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