I giochi nella neve dell’orso M49 nel video di Tommaso Borghetti

Ricordate l’orso M49, ribattezzato “Papillon” dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa? L’orso, considerato problematico, era stato catturato dai forestali trentini il 14 luglio dello scorso anno in Val Rendena e rinchiuso nell’area faunistica dedicata del Casteller a Trento Sud.

Da qui era fuggito scavalcando la recinzione elettrificata con cavi a 7.000 volt. Dopo aver girovagato tra Trentino e Alto Adige, M49 era entrato in letargo. Fino al recente risveglio.

I suoi spostamenti recenti sono stati monitorati dall’osservatorio Grandi carnivori della Provincia di Trento (na abbiamo scritto qui).

Ed ora M49 torna alla ribalta delle cronache grazie alle straordinarie immagini realizzate da Tommaso Borghetti del Servizio forestale di Ala della Provincia autonoma di Trento, pubblicate dal quotidiano veronese L’Arena.

Ritraggono l’orso M49 nel gruppo del Carega (un massiccio delle Piccole Dolomiti, nelle Prealpi venete, ai confini fra la provincia di Vicenza, la provincia di Verona e la provincia di Trento), nel valon di Campobrun sotto il rifugio Pompeo Scalorbi.

«Ore di appostamento, passione e indubbie capacità tecniche – scrive su L’Arena Vittorio Zambaldo – hanno permesso di riprendere da grande distanza e con discrezione l’orso nel suo ambiente naturale».

Ecco le immagini.

 

«Le immagini – scrive L’Arena – presentano un quadro ideale e per certi versi idilliaco però non devono trarre in inganno. M49, già ribattezzato «Papillon»,  è un orso problematico pericoloso: non ha mai attaccato le persone, ma è protagonista di numerosissimi episodi di danneggiamento ad animali domestici e cose, l’unico degli 82-93 orsi della colonia che popola il Trentino ad avere queste caratteristiche “sopra le righe”».

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