Nuova fuga per la libertà di M49. L’orso “Papillon” evade ancora

TRENTINO - Il presidente della Provincia autonoma di Trento ha comunicato al Consiglio provinciale riunito da stamani per la discussione dell’assestamento di bilancio di una nuova fuga dell’orso M49 dal recinto protetto del Centro del Casteller. Si tratta della seconda fuga dopo quella avvenuta un anno fa.

L’orso M49, ribattezzato “Papillon” dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa, si trovava nel recinto protetto del Centro del Casteller dalle prime ore del 29 aprile scorso, dopo che il 28 era stato catturato in ottemperanza a specifica ordinanza emessa a seguito delle ripetute incursioni dell’animale in baite e altri manufatti.

L’orso, considerato problematico, era stato catturato la prima volta dai forestali trentini il 14 luglio 2019 in Val Rendena e rinchiuso nell’area faunistica dedicata del Casteller a Trento Sud.

Da qui era fuggito scavalcando la recinzione elettrificata con cavi a 7.000 volt (ne avevamo scritto qui).

Dopo aver girovagato tra Trentino e Alto Adige, M49 era entrato in letargo. Fino al risveglio primaverile e al suo ritorno nelle aree dove orbitava, tra la val RendenaGiudicarie Chiese.

L’orso M49 sulla neve, al risveglio del letargo.

 

Nel suo girovagare M49 era riuscito addirittura ad attraversare il fiume Adige e l’autostrada A22 del Brennero. Si è poi diretto verso il lago di Garda, dove è stato avvistato in zona Cassone di Malcesine, in provincia di Verona (ne avevamo scritto qui). Nei giorni scorsi è stato visto anche a Nago (qui il video).

Lo scorso 28 aprile l’orso era stato ripreso (ne avevamo scritto qui). Il recinto del Casteller era stato potenziato e l’animale sterilizzato.

Per “Papillon” si prospettava una prigionia senza fine. Ma la voglia di libertà ha vinto ancora.

M49, l’orso era stato catturato il 28 aprile.

 

«L’orso – fa sapere in una nota la Provincia Autonoma di Trento, che M49 non si stanca di mettere in imbarazzo – nel corso della notte è riuscito a superare la barriera elettrica e, raggiunta l’ultima recinzione, ha divelto la rete elettrosaldata piegando l’inferriata dello spessore di 12 millimetri fino a ricavarne un’apertura sufficiente per scivolare all’esterno. Ad accorgersi dell’accaduto è stato il personale di guardia del recinto che, nonostante il fatto sia accaduto al di fuori del campo coperto dalle telecamere, ha notato come il segnale del radiocollare ad un certo punto partiva dall’esterno del recinto. Sono state immediatamente disposte le procedure per ricostruire i movimenti dell’animale e per localizzarlo. Al momento risulta fermo in un’area della Marzola che i forestali stanno presidiando».

 

 

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