M5S: “Il depuratore per il basso lago a Desenzano”
DESENZANO DEL GARDA - Proposta del Movimento 5 Stelle: "Il depuratore per i Comuni del basso lago, da Manerba a Sirmione, facciamolo a Desenzano".
Proposta del Movimento 5 Stelle del basso Garda sul caso depurazione.
«I gruppi del Movimento 5 Stelle del basso Garda – si legge in un lungo comunicato diffuso dal M5S di Desenzano che pubblichiamo integralmente – si occupano a tutti i livelli istituzionali del tema del collettamento e della depurazione da ormai quasi 10 anni, ovvero da quando si è iniziato a dibattere pubblicamente del posizionamento del nuovo depuratore che avrebbe dovuto risolvere i problemi cronici del sistema di collettamento dei comuni lacustri, da Gargnano in giù, e portare alla definitiva dismissione della condotta sub-lacuale Toscolano-Torri del Benaco.
Fin dal principio abbiamo cercato di affermare un concetto per noi basilare, e su di esso abbiamo fondato ogni osservazione, intervento e proposta, il principio secondo cui ciascun territorio debba provvedere a gestire, trattare e depurare i propri reflui fognari, localmente e nel modo più sostenibile possibile.
Per questo motivo ci siamo sempre battuti per contrastare sia l’ipotesi iniziale che prevedeva la realizzazione di un unico depuratore a Visano, distante circa 30 km dal lago, sia la seconda versione, che invece prevedeva due depuratori distinti, uno a Gavardo e uno a Montichiari, entrambi con scarico delle acque depurate nel fiume Chiese e situati ben al di fuori dei territori di produzione dei reflui da trattare.
Nonostante entrambi i progetti sembrava inizialmente dovessero avere la strada spianata, e che non fosse in alcun modo possibile mettere in discussione quanto stabilito da Acque Bresciane e dagli enti territoriali preposti a prendere queste decisioni, nei fatti le cose sono andate diversamente e, per diversi motivi, ad oggi entrambe le soluzioni sono state accantonate. Questo soprattutto grazie all’impegno dei cittadini e dei comitati sul territorio, ma anche a causa di molteplici questioni tecniche ed economiche.
Oggi ci troviamo quindi a ripartire (quasi) da zero, e crediamo sia una grande occasione per iniziare a prendere in considerazione le diverse voci che provengono dai territori coinvolti, arrivando ad una proposta che sia il più possibile condivisa e che metta al riparo dalle forti (e legittime) opposizioni che hanno caratterizzato il percorso dei precedenti progetti. A tal proposito crediamo sia ora necessario che ciascuno di questi territori si assuma le proprie responsabilità in termini di depurazione, e prenda in considerazione la possibilità di realizzare localmente gli impianti per trattare i reflui fognari prodotti, senza continuare a pensare di poter scaricare ad altri la gestione del problema. Non abbiamo mai proposto di realizzare tanti micro-depuratori come qualcuno in passato ha voluto far credere, ma un numero adeguato di impianti sufficientemente grandi da renderli efficienti ed economicamente sostenibili.
Anche Desenzano faccia la sua parte! Esiste sul nostro territorio comunale un’area produttiva dismessa da decenni (ex allevamento agricolo), situata in via Salvo d’Acquisto sul confine con il comune di Sirmione, con una superficie complessiva di circa 100.000 metri quadrati, di cui una parte occupati da edifici e strutture abbandonati, che potrebbe essere idonea alla realizzazione di un depuratore di medie dimensioni.
E’ vero che l’area indicata è una proprietà privata, così come è vero che l’amministrazione comunale non ha il potere di influenzare direttamente la scelta del posizionamento dei depuratori del nuovo progetto di collettamento gardesano che spetta ad enti specifici come ATO, ma è anche vero che in questa fase di stallo un segnale forte da parte di un comune di disponibilità ad ospitare un impianto sul proprio territorio potrebbe fare la differenza e favorire l’individuazione di una soluzione complessiva il più possibile condivisa con i territori, e non calata dall’alto come invece avvenuto fino ad ora.
Sarebbe sufficiente impiegare metà della superficie indicata, ovvero 50.000 metri quadrati, per realizzare un impianto capace di trattare i reflui fognari di 150.000 abitanti equivalenti, corrispondente alla popolazione di tutti i comuni del basso lago, da Sirmione a Manerba, compresi gli incrementi dovuti alla stagione estiva.
Resterebbe poi da realizzare almeno un altro impianto per la zona del medio alto lago, da San Felice a Gargnano, ma di questo potrebbe occuparsi il Sindaco di Salò che in questi mesi si è invece sempre battuto per scaricare il problema il più lontano possibile dal proprio territorio.
Ma quali sarebbero i vantaggi derivanti dalla realizzazione di questo impianto? Innanzitutto la vicinanza di un corpo recettore quale è il fiume Mincio, perfettamente idoneo a ricevere le acque depurate in uscita dal depuratore, a circa 10 km di distanza, raggiungibile anche recuperando o potenziando le condutture che attualmente portano i reflui al depuratore di Peschiera. In questo modo si potrebbe evitare buona parte dello scarico di acque nel fiume Chiese, una delle principali criticità che hanno portato ad abbandonare il progetto di Gavardo e Montichiari.
La presenza di un nuovo depuratore e il conseguente adeguamento del sistema di collettamento dovranno poi necessariamente portare alla sistemazione definitiva delle tante criticità che ancora oggi caratterizzano la rete fognaria locale dei comuni interessati, eliminando o riducendo drasticamente i tanti fenomeni di scarico a lago che periodicamente si verificano. Il tutto a costo zero per i comuni in quanto gli interventi verrebbero totalmente realizzati e finanziati nell’ambito del progetto del nuovo collettore. Si andrebbe infine a recuperare e riqualificare con finalità di pubblica utilità una enorme area già urbanizzata ma abbandonata da tempo, evitando inoltre che possa diventare in futuro oggetto di speculazioni edilizie o di grandi ampliamenti urbanistici.
E’ il momento dunque – conclude il comunicato dei 5 Stelle – che i comuni gardesani facciano la loro parte, e diventino parte politicamente attiva nella risoluzione di questo problema, se non vogliamo ritrovarci tra qualche mese con l’ennesima proposta buttata sul tavolo da Acque Bresciane e spacciata per la “migliore possibile”, senza minimamente tenere in considerazione i bisogni e le peculiarità dei territori su cui andrà a ricadere».
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