Appello al sindaco di Desenzano: “Una via in ricordo del dott. Enrico Sesini”

DESENZANO DEL GARDA - Un medico gentiluomo, che nel 1944 si adoperò per aiutare l'umanità sofferente anche dei cittadini di Desenzano. Una richiesta per perpetrarne la memoria.

Riceviamo da Lodovico Galli di Brescia, da lungo tempo appassionato alla ricerca storica dedicata al territorio provinciale durante la Seconda guerra mondiale, questo appello al sindaco desenzanese che volentieri pubblichiamo.

«Non sono un cittadino di Desenzano – scrive Galli -, ma nessuno mi può proibire di chiedere al Signor Sindaco di Desenzano di intitolare una via o piazza ad un medico non bresciano, che durante l’ultimo conflitto mondiale, nell’anno 1944, cercò di aiutare nel limite del possibile, l’umanità sofferente anche dei cittadini di Desenzano.

Trattasi del dott. Enrico Sesini nato a Verona che esercitava la professione medica in quel tragico periodo in Peschiera del Garda, ma si spingeva fino a Desenzano a visitare i pazienti. Tra l’altro faceva anche il dentista a Desenzano.

Da Peschiera causa i bombardamenti aerei diretti ai “Setteponti” della ferrovia Brescia-Verona si trasferì con la famiglia a Ponti sul Mincio, con moglie e un figlio, studente universitario di medicina. Da Ponti sul Mincio raggiungeva Peschiera e Desenzano con una Fiat “Topolino”. Ricordo bene che sul parabrezza era incollata una grossa “Croce Rossa”.

Ogni tanto mi invitava nei suoi trasferimenti quotidiani. Nell’estate del 1944 non avevo ancora i 10 anni ed ero contento perché ero in compagnia del ” Signor Dottore”. Quando visitava, non nell’ambulatorio, ma presso una famiglia io lo attendevo in macchina. Ma c’era sempre una donna che mi si avvicinava e mi diceva se avevo fame. Io rispondevo di sì.

Allora mi portavano sempre in un sacchetto qualche cosa di buono. Insomma il dottore visitava donne e uomini, ed io mangiavo! Un giorno mi portò fino a S. Lucia nei pressi di Verona. Era riuscito a recuperare una bottiglia di alcool, indispensabile per curare i denti. Era veramente felice.

Quotidianamente il dott. Sesini era in pericolo. I mitragliamenti aerei anglo-americani non davano tregua. Anche una “topolino” con tanto di Croce Rossa ben visibile poteva essere un obiettivo militare… Purtroppo nel lungo dopo guerra non l’ho più visto.

Un giorno al cimitero del Frassino (Peschiera del Garda) dove riposa la mia cara nonna Maria, mamma di mio papà, incontrai la figlia del vigile di Peschiera che mi informò che il Dott. Enrico Sesini era stato dopo la fine della guerra a Coltano (Pisa), in campo di prigionia americano. Una vergogna!

ll.mo Signor Sindaco, se lei riesce ad intitolare una via o piazza di ​Desenzano alla memoria del Dott. Enrico Sesini salva la memoria di un “galantuomo” che agì in condizioni difficili a favore della salute dei desenzanesi.

Mi auguro – conclude Lodovico Galli – che anche tutti i consiglieri di minoranza che siedono a Palazzo Todeschini, siano favorevoli a detta iniziativa».

Il certificato di morte del dott. Sesini.

 

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