Tragedia nel golfo, il Gip: «Spavaldo disprezzo per la sicurezza e l’incolumità»

LAGO DI GARDA - Arrestato il 52enne che era alla guida del motoscafo che ha travolto la barca con a bordo Umberto e Greta, uccidendoli. Per il Gip ha commesso violazioni macroscopiche: «E' stato incurante e spregiudicato».

Il tribunale di Monaco ha convalidato l’arresto, richiesto dalla Procura di Brescia, di Patrick Kassen (nella foto sotto ritratto con l’amico proprietario dell’Aquarama nel golfo di Salò durante il passaggio della Mille Miglia, il pomeriggio prima della tragedia).

Il 52enne di Monaco che era alla guida del motoscafo che sabato 19 giugno ha travolto la barca con a bordo Umberto e Greta, uccidendoli, è stato fermato questa mattina, lunedì 5 luglio, al Brennero mentre stava tornando in Italia con il suo avvocato italiano, Guido Sola.

Il Giornale di Brescia riporta le motivazioni elencate dal gip di Brescia Andrea Gaboardi nella sua ordinanza, che tratteggia in modo inequivocabile il comportamento del turista tedesco, ora in carcere a Canton Mombello, a disposizione dell’autorità giudiziaria: «Ha commesso violazioni così macroscopiche, specie per un navigante esperto quale Patrick Kassen, da rivelare un’assoluta incuranza ed anzi uno spavaldo disprezzo sia per la sicurezza del traffico navale, sia più in generale, per la pubblica incolumità».

Il Giornale di Brescia riporta anche una dichiarazione del procuratore capo Francesco Prete: «La Procura di Brescia riteneva di dovere impegnarsi e fare quello che era giusto fare per onorare questi due splendidi ragazzi. Abbiamo attivato una procedura internazionale che oggi si è conclusa».

Il procuratore capo Francesco Prete ha aggiunto, parlando dell’uomo arrestato, che per sua stessa ammissione era ai comandi dell’Aquarama (di proprietà dell’amico, manager di un gruppo leader mondiale nella produzione di computer) quando ha travolto la barca su cui si trovano Umberto Garzarella e Greta Nedrotti: «È accusato di omicidio plurimo e omissione di soccorso. Valuteremo il naufragio colposo. Quel che conta è che la gravità del fatto sia acutizzata perché i due investitori non si sono fermati, si sono allontanati e non hanno prestato i soccorsi. Hanno dichiarato di non essersi accorti di aver impattato un natante. Questa circostanza, se fosse vera, andrà valutata attentamente quando si tratterà di ricostruire lo stato di alterazione psichica in quel momento e la velocità alla quale viaggiavano».

I due tedeschi ritratti nel golfo di Salò durante il passaggio della Mille Miglia, il pomeriggio prima della tragedia.

 

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