A Salò il film dell’impressionante free solo di Alfredo Webber ad Arco

SALO' - In biblioteca il documentario di Gabriele Donati sul 52enne Alfredo Webber, un viaggio interiore nella preparazione di una arrampicata sulla via Panem et Circensis alla Pizarra di Arco, sul Garda trentino, una delle libere free solo più dure del mondo.

Per il ciclo «La montagna in biblioteca» promosso dal Cai di Salò, giovedì 17 alle 20.30 il regista e fotografo Gabriele Donati presenta il suo documentario «Slegato» (30 minuti) sul 52enne Alfredo Webber, un viaggio interiore nella preparazione di una arrampicata sulla via Panem et Circensis alla Pizarra di Arco, sul Garda trentino, una delle libere freesolo più dure del mondo.

Prenotazione obbligatoria (0365.20338, [email protected]).

Leggiamo sul sito di  Gabriele Donati: «Un viaggio interiore nella preparazione di una salita estrema. Alfredo Webber salito agli onori della cronaca per aver salito due 9a all’età di 52 anni, decide di mettersi alla prova su una salita free solo. La via scelta è “Panem et Circensis” alla Pizarra di Arco, un 8c ancora da confermare in via definitiva. Se così fosse, Alfredo avrebbe effettuato una delle libere freesolo più dure del mondo.
Il film esplora le emozioni ed i sentimenti che Alfredo Webber attraverserà per riuscire ad effettuare questa salita, fortemente voluta unicamente per se stesso».

  • Regia : GABRIELE DONATI
  • Cast: ALFREDO WEBBER
  • Tipo di produzione: DOCUMENTARIO
  • Durata: 30’09”
  • Paese di produzione: ITALIA
  • Linguaggio: ITALIANO
  • Sottotitoli: inglese, italiano
  • Supporto di ripresa: DIGITALE COLORE
  • Ratio: 16/9

 

I prossimi appuntamenti

Giovedì 3 marzo Nicola Maccioni parla del suo libro “Andando a piedi” e della Trekking Talk Therapy. Dalla passione comune per il camminare di un gruppo di professionisti di diversi settori e da anni di studio e lavoro in ambito clinico, sociale e educativo è nata questa pratica intenzionalmente orientata a promuovere benessere e cambiamento attraverso lunghe camminate in ambienti naturali in cui si parla in modo non casuale di sé e delle proprie esperienze di vita.

Giovedì 17 marzo sarà la serata dedicata al monologo “Freney 1961”, la tempesta sul Monte Bianco tratto dall’omonimo libro di Marco Albino Ferrari sulla tragedia occorsa al famoso alpinista Walter Bonatti. Luglio 1961, sette tra i più forti alpinisti di quei tempi sono impegnati sul Pilone Centrale del Frêney al Monte Bianco. Da giorni, gli italiani guidati da Walter Bonatti e i francesi da Pierre Mazeaud si trovano in alto sulla parete. Lampi, vento, neve, temperature a -20C° bloccano la salita. Sembra che resistere nella speranza dell’arrivo del sereno sia l’unica soluzione, ma la tempesta non si placa e quando Bonatti decide di tentare una discesa disperata è ormai troppo tardi. Un dramma nazionale che ha lasciato sgomenta l’Italia del boom economico. Giornalista professionista, scrittore, sceneggiatore, divulgatore, Ferrari è fondatore della rivista Meridiani Montagne.

Sulle Ande con le scarpe bucate, in programma per giovedì 7 aprile, è un libro che racconta la vita su queste montagne dettata dagli eventi naturali: dallo scorrere della pioggia o dal sudore dell’arsura, nella solitudine struggente la vita campesina è abbandonata alla provvidenza. Giancarlo Sardini e la sua famiglia si sono immersi e misurati con queste popolazioni povere, non solo condividendo le fatiche e l’asprezza della vita alle alte quote, ma inventando per i giovani del posto un percorso innovativo che potesse regalare una speranza per una vita dignitosa. Camminando con i ragazzi campesinos sono state rilevate le loro capacità naturali e la resistenza alle alte quote. Di qui l’idea, condivisa con Padre Ugo de Censi, di fondare in Perù una scuola di Guide Andine che potesse regalare una speranza ai giovani locali.

Giovedì 5 maggio Antonio Votino e Andrea Grava presentano “Il cammino di Carlo Magno e la Via Valeriana”, otto tappe da Bergamo a Ponte di Legno in 180 km, un percorso dalla città alle valli e dai laghi ai passi alpini. Il cammino di Carlo Magno, che prende il nome da una leggenda del XV secolo, si sviluppa partendo da Bergamo, attraversa i comuni lungo il fiume Serio, le Valli d’Argon, la Val Cavallina, la Val Borlezza fino alle porte dell’Adamello.

 

 

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