Il granchio blu può davvero arrivare nel lago di Garda?

LAGO DI GARDA - Nel Mediterraneo è una specie aliena invasiva. Si riproduce a ritmi forsennati e mangia di tutto. Ma davvero può arrivare le lago? Se lo chiede Filippo Gavazzoni, vicepresidente della Comunità del Garda.

«Per adesso – scrive Gavazzoni – chiariamo una cosa: nessuno lo sa con certezza e comunque non é ancora arrivato. Poi, per comprendere un po’ meglio le sue “potenzialità adattive” e quindi fin dove potrebbe spingersi a vivere, ho recuperato qualche info utile per ragionare meglio.

Intanto pare essere incontenibile nella sua diffusione, tanto che adesso vi é una segnalazione in quanto ha raggiunto le porte del Fiume Mincio ed é per questo che qualcuno già ipotizza un suo possibile arrivo nel Lago di Garda. Questa evenienza però mi sembra alquanto prematura, ad oggi, ci andrei cauto.

Sono andato per questo a ricercare in rete qualche articolo scientifico o comunque pubblicato da enti autorevoli, giusto per farmi un’idea. Non pensavo proprio potesse essere necessario approfondire la cosa abitando in un lago, invece… Mi sono infatti imbattuto in una pubblicazione della Noth Carolina – State University, rispetto questa specie».

É un articolo del 2008 (“Researches Turning Freshwater Farm Ponds info Crabs Farm”, lo puoi leggere a questo link http://newswise.com/articles/view/545160/).

«In sintesi – prosegue Gavazzoni – questo articolo si basa su un concetto, ovvero: visto il calo del granchio blu sulle coste della Nord Carolina, a partire dagli anni 2000, per la sua pesca intensiva, si evidenzia la possibilità di poterlo allevare anche in acqua dolce.

Sembra infatti chiaro come possa vivere a concentrazioni saline molto basse, circa 0,3 parti per mille, ma a quanto pare può farlo anche in acqua dolce. Le sperimentazioni a tal riguardo, in collaborazione con l’università del Maryland presso gli stabilimenti di acqua coltura del Vernon, hanno dato esiti più che positivi, registrando tassi di crescita tra i più alti mai visti.

Il fine della ricerca pubblicata sarebbe di poter valutare la possibilità che agricoltori/allevatori possano usufruire dei loro stagni per l’irrigazione anche per l’allevamento del granchio blu, integrando così gli introiti dei raccolti con l’allevamento e commercio di questo crostaceo, riducendo la pressione del prelievo in oceano, permettendo quindi alla popolazione stessa di recuperare numericamente.

Ora – continua Gavazzoni – forse mi spiego con un pò più di chiarezza come questo granchio sia potuto arrivare a risalire il Po fino alle porte del Mincio, dove sinceramente non so se vi sia una minima percentuale di salinità, essendo ben oltre 100km dalla foce.

Non lo so, non ho dati per dirlo con certezza… eppure fin lì é già arrivato. Da questa considerazione ed evidenze, immaginare possa effettivamente entrare nel Garda e stabilirsi al suo interno riproducendosi con successo é un altro NON LO SO. Davvero ora faccio fatica ad immaginare quale scenario sia possibile o meno, vi sono comunque vari fattori che ostacolerebbero la sua risalita nel Mincio, fino all’Edificio Regolatore.

Ci vorrebbe un biologo esperto in questo particolare contesto per avere una visione più verosimile su questa specie e sulla sua evoluzione, ed io non lo sono, quindi qua mi fermo. Ma arrivati a questo punto e dopo aver letto ciò che é stato pubblicato… vedremo fin dove arriverà e con che velocità.

Mi resta questa sola certezza: la proposta di legge sulla “sanificazione di carene e motori” (ne avevamo scritto qui) risulta essere certo l’arma più adatta anche in questo caso…ma ancora purtroppo non é in vigore».

Foto di ThePalm52 da Pixabay.

 

 

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