La funivia Riva-Ledro? “Una follia ambientale”

ALTO GARDA E LEDRO - Si accende il dibattito sulla funivia Garda-Ledro. La Provincia di Trento la inserisce nelle opere da finanziare con il Recovery Fund. Gli Amici della terra dell'Alto Garda e Ledro: «Concezione “datata” di turismo “Luna Park”».

Se ne parla da tempo. Ora la la funivia di collegamento tra il lago di Garda e quello di Ledro torna a far parlare di sè alla luce delle ipotesi di finanziamento grazie alle risorse comunitarie del Recovery Fund.

Tra le 32 proposte prese in considerazione dalla Provincia di Trento e inserite nella lista delle opere destinate a beneficiare dei fondi europei  c’è anche il progetto funiviario ledrense.

Il dibattito è acceso. L’ipotesi è suggestiva, ma non piace a tutti. Non piace, ad esempio, agli Amici della terra dell’Alto Garda e Ledro, che hanno manifestato la loro posizione, che riportiamo.

«Il “riemergere” di un vecchio progetto – scrive il presidente degli Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro Paolo Barbagli – già bocciato nel recente passato dalle Amministrazioni comunali interessate, ovvero l’idea di un collegamento funiviario tra Riva e la val di Ledro, passando per il crinale Pichea-Rocchetta, non può che essere definito una follia ambientale, oltre che un colpevole spreco di denaro pubblico in tempi di emergenza economica e sanitaria.

E a preoccupare, oltre l’idea in sé, sono soprattutto le prese di posizione apparse sulla stampa, dal sindaco di Riva Santi (“personalmente non sono contraria”) all’assessore di Ledro Roberto Sartori (“Abbiamo sempre appoggiato questa idea”) al Presidente di GTS Marco Benedetti (“come proposta non la vedo male”) alla Presidente ASAT Petra Mayr (“idea bellissima”).

Che la considerano, oltre che un’attrattiva turistica, una forma di mobilità alternativa e “green”. Noi – scrivono gli Amici della terra dell’Alto Garda e Ledro – non siamo di quest’avviso. In quanto alla mobilità alternativa, si parla di una durata del collegamento funiviario Riva-Molina di “soli” 23 minuti, quando qualsiasi navigatore prevede circa 15 minuti per lo stesso tragitto in auto: pertanto nessuna persona sana di mente sceglierà mai questo tipo di trasporto per spostamenti non ludici.

Il lago di Ledro.

E anche l’attrattiva turistica, che indubbiamente c’è, si inscrive in una concezione “datata” di turismo “Luna Park”, dove la montagna è vista solo come un Parco dei divertimenti e non come rispetto e conoscenza progressiva di un luogo “altro”, dedicato a forme di vita che non sopportano vicinanze e promiscuità con gli umani.

Si consideri che le zone da attraversare sono in gran parte aree “wilderness”, ossia allo stato naturale e incontaminato, con specie floro-faunistiche endemiche e rare, come per esempio il fiore di “Hypochoeris facchiniana”.

Non a caso il crinale Pichea-Rocchetta è da molti anni SCI (“site of community importance”) e SAC (“special areas of conservation”), inscritto nella rete Natura 2000 come IT3120093, sia per le specie presenti solo in quest’area sia perché valico di interesse internazionale per molte specie migratorie.

Per non parlare delle enormi spese di realizzazione, manutenzione e gestione, nonché di tutti gli altri impatti ambientali “accessori”, come per esempio i parcheggi da prevedere alle stazioni di partenza e arrivo e il traffico in più da e per tali parcheggi. Ma per adesso ci fermiamo qui».

 

 

 

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