Poesia, a Josè Nuzzo il premio Sirmione in Love 2020

SIRMIONE - E' stata rimandata la serata di premiazioni del concorso "Sirmione in Love" prevista per il 28 novembre. Verrà recuperata in primavera. Ciò nonostante il concorso si è svolto regolarmente e la giuria si è riunita per decretare i vincitori.

Quest’anno il poeta Josè Nuzzo si è classificato al primo posto, con la poesia intitolata “Zen Pietro in Mavino”, nella sezione (Premio Catullo) riferita a Sirmione sul tema “I baci a Sirmione”. Il premio consiste in un soggiorno di due notti in mezza pensione in un hotel. Un riconoscimento che da voce all’anima sensibile, in un periodo tanto delicato come quello che stiamo vivendo, di un giovane veronese che vive nel cuore della Valpolicella.

Sirmione è la perla del Lago di Garda, famosa per le sue acque termali e per i resti di epoca romana che fecero innamorare anche il poeta Catullo che vi soggiornò e le dedicò celebri versi.

Nuzzo con la sua poesia ci parla di baci eterni, a farfalla, a stampo, in punta di piedi nei pressi di una chiesetta isolata dal paese, sulla sommità dell’ultimo colle che sovrasta il lago, immersa tra ulivi secolari.

San Pietro in Mavino è la chiesa più antica di Sirmione, famosa per i suoi affreschi trecenteschi e dal suo campanile che ha già quasi mille anni, oggi custodito dai Missionari Comboniani.

Nuzzo ha alle spalle una formazione artistica con un diploma di maturità all’Istituto d’Arte Napoleone Nani di Verona e un Corso Triennale presso la Scuola del Fumetto di Milano. Numerose sono le sue mostre di pittura ed esposizioni collettive in Italia e all’estero. Vanta di innumerevoli premi e targhe di merito in concorsi di poesia nazionali. Scrive la sua prima poesia “Binario 12″ alla stazione ferroviaria di Verona Porta Nuova. A scuola non eccelle nelle materie umanistiche ma scrive piccoli brani e li legge in classe. Esordisce all’età di diciannove anni con una raccolta di sessanta poesie intitolata”Io Sono”.

Ecco la poesia vincitrice.

Zen Pietro in Mavino

Foglie di nelumbo sulle spalle,

impermeabili a una vida loca

bagnata di alcool e creme solari.

Lontano dal sesso, dal sudore,

dalla pandemia e dallo stress.

Un bacio eterno,

genuflesso dentro una chiesetta isolata dal paese.

Baci a farfalla,

immersi tra ulivi secolari e le loro storie.

Un bacio a stampo,

sulla bocca di un cannone demilitarizzato.

Baci in punta di piedi,

sulla sommità dell’ultimo colle che sovrasta il lago.

Com’è nata la poesia Zen Pietro in Mavino? «L’ho scritta d’estate con una biro nera su un block-notes tascabile seduto a fianco di un cannone demilitarizzato. C’era un silenzio strano quel giorno, sia sacro che profano. Ero emozionato. Sentivo il piacere dei sensi anche senza orgasmo e avevo una gran voglia di baci. Il sole stava tramontando e in quel momento mi frullava di tutto nella testa. Felicità e tristezza dentro di me erano sullo stesso livello. La ritengo una delle poesie più mature che ho partorito. Mi rappresenta molto, al di là del concorso a tema».

E’ il primo anno che partecipa a “Sirmione in Love”? «No, la prima volta che ho partecipato, nel 2015, mi sono piazzato secondo, con la poesia “Squalo Y”. Mi ero interessato al concorso leggendo per caso una locandina appesa sulla porta d’ingresso di un bar nel centro storico di Sirmione. Ci tengo particolarmente. Per me è diventato un appuntamento fisso. Amo Sirmione per la sua bellezza disarmante. E’ dolce e incantevole in tutte in tutte le stagioni dell’anno. Ma allo stesso tempo la odio, per le mie storie d’amore finite male su quella penisola di terra dove solo i poeti sentono il battito cardiaco del lago. Adesso che è in “zona rossa” la osservo da lontano sulle mie colline. Passeggiando tra i filari di vigne e nel bosco che dalla “Grola” nel comune di Sant’Ambrogio di Valpolicella costeggia le cave di marmo abbandonate. Proseguendo poi sulla “strada rossa” si arriva fino al Forte di Monte, un’altro luogo dove spesso mi intrattengo a scrivere bozze di poesie».

Oltre la poesia? «Lavoro nel campo della sicurezza come guardia non armata presso il supermercato Esselunga di Via Colonello Fincato in Borgo Venezia a Verona. Sono in prima linea anch’io in questa “guerra” contro il Covid 19. Le mie “armi” sono un termo-scanner per rilevare la temperatura e tanta pazienza nel ricordare a tutti i clienti di igienizzare le mani, indossare correttamente la mascherina. Se opportuno contingentare per non superare il numero massimo di persone nell’area vendita e consentire l’accesso solo a una persona per carrello, uno per nucleo familiare».

Quali progetti ha nel futuro? «Sto lavorando senza pressioni e scadenze a un nuovo libro che voglio pubblicare da indipendente, senza il supporto di una casa editrice. Voglio curare personalmente senza intermediari tutti gli aspetti; dalla composizione, alla scelta dei testi migliori, dalla grafica, alla impaginazione fino alla vendita».

I nomi e le poesie dei premiati verranno pubblicati sul sito www.sirmioneinlove.it.

Info su Josè Nuzzo: www.josenuzzo.it

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