Le confraternite del vino assegnano il Palladio Gardesano

LAGO DI GARDA – Le confraternite gardesane del vino assegnano la terza edizione del “Palladio Gardesano”. Top secret il nome del premiato, che sarà svelato venerdì.

Il riconoscimento è attribuito ad una personalità che si è distinta nella promozione del territorio e nella valorizzazione delle produzioni enogastronomiche.

Nel 2014 il premio fu assegnato all’industriale Attilio Camozzi, nel 2015 all’enologo Mattia Vezzola.

La scelta di quest’anno, che sarà svelata venerdì 16 settembre in occasione della Festa della Vendemmia, all’Hotel Montefiori di Gardone Riviera, nel corso di una serata ad inviti.

Claudio Piergentili (Confraternita del Groppello), Amedeo Corso (presidente dell’Ordine dei Castellani del Chiaretto) e Mauro Tomei (Gran Priorato del Lugana) assicurano che il premiato è personalità di «alta caratura», individuata da una giuria qualificata.

Ricordiamo che il nome del premio «Palladio Gardesano», venne suggerito dal compianto giornalista Attilio Mazza, uno dei padri fondatori della Confraternita del Groppello.

Da sinistra: Amedeo Maria Corso (presidente dell’Ordine dei Castellani del Chiaretto), Ivan Spazzini (Gran Priorato del Lugana) e Claudio Massimo Piergentili (Confraternita del Groppello).
Da sinistra: Amedeo Maria Corso (presidente dell’Ordine dei Castellani del Chiaretto), Ivan Spazzini (Gran Priorato del Lugana) e Claudio Massimo Piergentili (Confraternita del Groppello).

Palladio gardesano: l’origine del nome

Il 30 aprile 2014 l’avv. Marcello Berlucchi – in seguito alla decisione delle tre confraternite di istituire un premio comune da assegnare a persone o enti che si siano distinti nella promozione del territorio gardesano e delle sue eccellenze enogastronomiche – scrisse una mail al dott. Attilio Mazza, giornalista, storico, studioso di d’Annunzio: «Sarebbe molto bello poter utilizzare un termine di origine dannunziana… tutti hanno detto che la persona adatta a questo suggerimento sei soltanto tu».

La risposta di Attilio Mazza: «Ho pensato alla richiesta di un nome per il premio e per il trofeo. D’Annunzio scrisse un articolo (l’unico in verità) a tema gardesano intitolato “Il palladio del Garda” per ringraziare il sindaco di Maderno Giovanni Battista Bianchi che gli aveva offerto in dono il Serraglio. Mi sembrerebbe bello riprendere quel titolo: “palladio” significa anche difensore, “cioè che rappresenta una difesa, una protezione e simili” (dizionario Zanichelli), oltre che “di Pallade”, divinità venerata a Troia e che aveva il potere di rendere inespugnabile la città. Ecco una prima idea. Se non funziona penserò ad altro».

Ovviamente funzionò. Ecco come nacque il nome del premio «Palladio gardesano».

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