Chi pescherà il luccio d’oro? Sfida delle dirlindane a Peschiera

PESCHIERA – Sabato 30 settembre a Peschiera la 18esima edizione del Trofeo “Luccio d’oro”, gara di pesca al luccio con canna dalla barca e alla traina con dirlindana.

Il programma della manifestazione, voluta ed organizzata dall’Aps Arilicense e patrocinata dal Comune, prevede il ritrovo delle imbarcazioni alla scaletta di piazza Arilicense alle 7.15.

Alle 7.30 l’inizio della gara. Alle 14 (con uno scarto massimo di 10 minuti) la fine della competizione alla scaletta del lungolago Garibaldi. Alle 14.20 l’immediata operazione di pesatura dei pesci e le classifiche. Alle 14.40 l’omologazione delle classifiche e le premiazioni presso il ristorante Mida’s Tube, con rinfresco per gli iscritti.

L’arma utilizzata dai concorrenti sarà soprattutto la dirlindana, un filo che raggiunge la lunghezza massima di 80 metri, cui sono attaccati sino a 6 “cucchiaini” metallici, esche che imitano lo scintillio dei pesci piccoli attirando i predatori, come il luccio appunto. Questa lenza è “piombata”, con la distribuzione di pesi indispensabili per la sua bilanciatura e per determinare la profondità alla quale farla lavorare.

L’abilità nel costruirsi la propria dirlindana fa parte ormai della storia e della cultura della pesca gardesana.

Info: APS Arilicense: Luciano Mussino, presidente 339.6305604; Marco Saladini 340.6140156; Paolo Maccaccaro 345.8122713.

Il luccio

Il luccio (Esox lucius) è un pesce d’acqua dolce appartenente alla famiglia “Esocidae” dell’ordine degli “Esociformes”, diffuso in America, Europa ed Asia. È caratterizzato dalla bocca a “becco d’anatra”, dotata di robusti e acuminati denti.

Ha un corpo allungato e sottile coperto di piccole squame di colore bruno verdiccio a macchie gialle e ventre argenteo. Grazie alla sua bocca piena di denti è un predatore voracissimo. Può raggiungere i 2 metri di lunghezza. Si riproduce tra febbraio e maggio, vicino alle rive in acqua bassa, ombreggiata con fondo melmoso o erboso. Ha carni gustose e molto apprezzate.

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