Salò, il project financing per l’ospedale fa un buco nell’acqua

SALÒ – La Asst del Garda ha chiuso la procedura del project financing per il recupero dell’ospedale di Salò. L'unica manifestazione di interesse pervenuta non è stata ritenuta idonea. Si dissolvono le speranze di recupero dell'edificio. 

L’unico progetto pervenuto, quello della Alba Srl, società bresciana costituita appositamente per fare questa operazione, non è stato ritenuto valido.

Probabilmente lo stesso soggetto promotore non aveva i requisiti necessari, e forse neppure la forza economica, per condurre in porto un’operazione del genere, che richiedeva un investimento di almeno 30 milioni.

L’iniziativa naufraga ancora prima di salpare. Amareggiato il sindaco Giampiero Cipani: «Sono arrabbiato».

L’obiettivo dell’operazione perfezionata da Comune e dall’allora direttore dell’Asst Peter Assembergs, era trovare un investitore privato che si assumesse l’onere di ristrutturare il vecchio ospedale, immobile fronte lago di proprietà dell’Asst, in cambio della concessione, per un certo numero di decenni, di una parte dello stesso, circa due terzi, vale a dire 20mila metri cubi sui 30mila complessivi (leggi qui l’avviso per le manifestazioni d’interesse pubblicato il 25 maggio 2018).

Nel vecchio ospedale il privato avrebbe potuto insediare, rientrando così dell’investimento, attività di carattere sanitario, sociosanitario e socioassistenziale non convenzionate, private dunque.

L’altro terzo della volumetria sarebbe rimasto a disposizione dell’Asst per le funzioni e i servizi pubblici già erogati a Salò (poliambulatori, centro prelievi, medicina di base…).

E ora? «Mi auguro che il nuovo direttore di Asst, Carmelo Scarcella, possa ripensare a un nuovo project – dice Cipani -, certo in altri termini e con altre condizioni, visto che questo non ha riscosso l’interesse che ci si augurava».

La questione ospedale è centrale e strategica per Cipani. Si legge, testuale, tra gli obiettivi del programma elettorale: «Portare a termine il progetto in itinere sull’ex ospedale e qualora la procedura in corso non sortisse l’obiettivo prefissato bisogna individuare immediatamente con l’Asst e la Regione un intervento sull’edificio per renderlo disponibile ad accogliere servizi socio-sanitari e/o sanitari innovativi rispetto agli attuali».

L’ospedale di Salò visto da piazza Serenissima.

 

Continua Cipani: «Vogliamo tenerci un edificio che cade a pezzi nel cuore di Salò? Non ci penso proprio. Vogliono vederlo? La destinazione la decide il Comune, che vuole che rimanga di carattere sociale».

Infine uno sfogo del sindaco: «Il Comune concede ad Asst e Ats il palazzo Tosi Gentile, il Palazzo Landi, l’edifico del Sert. Tutto gratuitamente. Facciamo persino le manutenzioni straordinarie. A questo punto non vedo perché continuare a concedere questi spazi, visto che Atts è proprietaria dell’ospedale. Se lo mettano a posto e collochino lì i loro servizi».

Quando si parla di ospedale a Salò si tocca un nervo scoperto. L’esito negativo del project terrà certamente banco nel dibattito politico dei prossimi mesi.

 

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