Sta per nascere il Parco fluviale della Sarca

ALTO GARDA - Dal ghiacciaio all'ulivo. Sta per giungere a compimento il lungo iter della nascita del Parco fluviale della Sarca, che formalmente avverrà con l’istituzione di un’unica Rete di riserve (in luogo delle attuali due, quella dell’alto e quella del basso corso del fiume) con il nome di Parco fluviale della Sarca.

Un grande progetto di valorizzazione e sostenibilità del territorio realizzato con un impegnativo percorso di partecipazione.

Gran parte degli enti territorialmente competenti (27 Comuni, tre Comunità di Valle e 16 Asuc, Amministrazione separate dei beni frazionali di uso civico) hanno recentemente approvato il Piano di gestione unitario e il nuovo Accordo di programma triennale (per il Basso Sarca sono i Comuni di Arco, Riva del Garda, Nago-Torbole, Cavedine, Madruzzo e Vallelaghi e la Comunità di Valle Alto Garda e Ledro, a breve lo faranno anche Drena e Dro), passaggio che di fatto sancisce, dopo l’approvazione conclusiva della Provincia (prevista entro il mese di novembre), la nascita del nuovo soggetto unitario di gestione del territorio.

Per presentare i contenuti e le ragioni del Piano di gestione unitario saranno organizzati entro il mese di ottobre due incontri pubblici aperti a tutti, uno nella zona dell’alto e uno in quella del basso corso del Sarca, in linea con la caratteristica partecipativa che il progetto si è dato fin dall’inizio e così da favorire la partecipazione alla fase delle osservazioni. Inoltre, per aumentare la consapevolezza intorno a un progetto che si propone come strategico, il nascente parco fluviale, per la prima volta nell’esperienza delle Reti di Riserve, ha elaborato un bilancio sociale (scaricabile dal sito www.parcofluvialesarca.tn.it) che descrive dettagliatamente cosa è stato fatto in questi anni e quanto è stato speso, e stimando le ricadute sul territorio derivanti dagli investimenti effettuati.

 

Il Parco fluviale della Sarca non sarà un nuovo ente, bensì uno strumento gestionale in capo alle comunità locali. Sarà compito e responsabilità di tutti (non solo amministratori, ma anche professionisti e attori economici e sociali) utilizzarlo al meglio, per renderlo sempre più efficace ed efficiente. Il Parco fluviale rappresenta un’occasione concreta per affrontare alcune delle urgenze contemporanee –cambiamenti climatici, perdita di biodiversità, consumo di suolo, fragilità dei sistemi economici locali– che inquietano le giovani generazioni e sollecitano gli attuali decisori a promuovere uno sviluppo sostenibile del territorio e la salvaguardia delle sue risorse naturali.

Il Piano di gestione è lo strumento con cui le Reti di riserve si prendono cura delle aree protette e dello sviluppo sostenibile dei propri territori. Redatto in coerenza con norme, piani e vincoli già esistenti (non ha valore urbanistico e non introduce nuove prescrizioni), valorizza le sinergie esistenti e promuovere una gestione comune all’interno di uno strumento unitario, il Parco fluviale della Sarca.

Elaborato in collaborazione con il Parco naturale Adamello Brenta, è suddiviso in tre parti: la prima si occupa della situazione socio-economica e della normativa di riferimento (riporta dati e informazioni sulla caratterizzazione ambientale e lo stato di conservazione delle aree protette, dieci siti Natura 2000 e 19 Riserve locali, delle Aree di integrazione ecologica e dei corpi fluviali e lacustri, con riferimenti anche a specie e habitat); la seconda parte si focalizza su obiettivi e strategie gestionali, definendo una prospettiva integrata tra le esigenze di tutela e quelle di sviluppo e valorizzazione (contiene anche le azioni specifiche per la tutela attiva di specie e habitat); e la terza è un “Catalogo delle idee”, proposte di azioni e progetti nei vari ambiti territoriali, frutto anche di un lavoro di ascolto delle componenti socio-economiche attraverso gruppi e tavoli di lavoro. Solo in seguito all’approvazione da parte di tutti gli enti coinvolti e, infine, della Giunta provinciale, il Piano entrerà in vigore a tutti gli effetti, per la durata di dodici anni.

Il Sarca. Foto di Richard Strom.

 

L’Accordo di programma triennale è lo strumento attuativo del Piano, che definisce periodicamente le risorse disponibili. Tra le novità, alcune hanno l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra i diversi enti istituzionali e valorizzare il ruolo attivo delle comunità nella programmazione delle attività cofinanziate dal Parco fluviale. Altre invece riguardano la governance: invariata la funzione di indirizzo politico e la struttura della Conferenza del Parco fluviale della Sarca (composta dai rappresentanti degli enti sottoscrittori: Provincia, BIM Sarca-Mincio-Garda, Comuni, Comunità di Valle e Asuc), variano il Gruppo di lavoro e il Forum territoriale (che rafforzano i loro ruoli consultivi attraverso un coinvolgimento più ampio e fluido del tessuto associativo ed economico-sociale del territorio).

Sito web: www.parcofluvialesarca.tn.it

Sarca Bau Beach

 

 

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