Toscolano, in Consiglio la vicenda delle molestie sullo scuolabus

TOSCOLANO - Dura replica del sindaco alle interrogazioni della minoranza (uscita dall'aula): «Becera speculazione politica. La minoranza vuole trasformare l’organo del Consiglio comunale in un pubblico processo sostitutivo e parallelo alla competete autorità giudiziaria».

Nel Consiglio comunale di questa sera, martedì 25, erano all’ordine del giorno le interpellanze dei gruppi di minoranza, Centro Destra Toscolano Maderno e Obiettivo Comune. sulla vicenda che vede coinvolto un 77enne, impegnato come volontario su uno scuolabus, ai domiciliari con l’accusa di aver molestato alcune bambine.

Dopo aver presentato le interrogazioni urgenti (erano state protocollate il 14 e 17 febbraio) per avere informazioni in proposito dall’Amministrazione, le forze d’opposizione hanno chiesto il ritiro delle stesse nel momento in cui il consiglio, per i motivi legati al coronavisurs, si svolgeva a porte chiuse, senza pubblico (ma in diretta streaming: lo puoi rivedere qui).

Questa la risposta congiunta del sindaco Delia Castellini alle due interrogazioni, che riportiamo integralmente.

«In queste settimane – ha detto il primo cittadino – sono giunte alla ribalta delle cronache giornalistiche e dei social network notizie su fatti incresciosi accaduti nel nostro comune. L’Amministrazione comunale, che ci pregiamo di condurre e che partecipa oggi allo sconcerto della comunità tutta, ha da sempre cercato di prevenire insorgere di fatti di questo genere, collaborando con ogni autorità competente al fine di fornire supporto a chi è per legge deputato all’attività investigativa e giudiziaria. Lo ha fatto con il necessario riserbo, dovuto a fini tutela corretto svolgimento delle indagini e dei diritti delle persone coinvolte.

Alla luce delle informazioni diffuse, mi corre l’obbligo di intervenire al fine di tutelare l’Amministrazione tutta da ricostruzioni errate o parziali che forniscono alla cittadinanza una percezione falsata della realtà.

Per quanto nello specifico le compete la presente Amministrazione ha compiuto negli anni scorsi i passaggi ritenuti opportuni e commisurati al tipo di informazioni a suo tempo disponibili, certamente ben diverse da quelle odierne. Tutti i dettagli in merito sono stati comunicati agli inquirenti, ricevendo richiesta di mantenere il giusto riserbo sopracitato.

Ad oggi questo è quanto ci pare corretto comunicare, non potendo fornire altre precisazioni, la assicurando ogni collaborazione futura con le autorità competenti, e nello stesso momento rassicurando i cittadini sul mantenimento di un atteggiamento vigile e responsabile per le attività di nostra competenza. Per il resto si attende l’accertamento dei fatti e il giudizio sulle specifiche responsabilità.

Al contempo siamo altrettanto attoniti e disgustati nel constatare come i consiglieri comunali Campanardi, Tranchida e Capuccini, oltre ad altri soggetti, più o meno vicini all’opposizione politica, abbiano cercato e cerchino tuttora di sostituirsi all’autorità competenti (autorità giudiziaria e Carabinieri) attribuendo pubblicamente responsabilità oggettive, dirette o indirette che siano, dissertando liberamente sui requisiti morali e personali della figura del sindaco, con “eleganti” riferimenti all’istinto materno, al ruolo di madre e di nonna, e invocando l’assunzione di provvedimenti istituzionali sulla base di responsabilità presunte e artatamente attribuite con evidente intento denigratorio e puramente strumentale a bassi fini di convenienza politica.

Si tratta di un atteggiamento politico che anziché lavorare sui temi e sulle proposte amministrative concrete, cerca di rimestare nel torbido, con il solo fine di screditare subdolamente l’avversario. Una pratica già sperimentata in occasione di un altro fatto drammatico, tanto doloroso, quale la morte del nostro vice comandante della Polizia Locale Gino Zanardini.

La volontà di trasformare l’ambiente del social netword, ed ora anche l’organo del Consiglio comunale in un pubblico processo sostitutivo e parallelo alla competete autorità giudiziaria ci vede contrari, e non intendiamo in alcun modo assecondare tale pratica offensiva e inopportuna.

Se qualcuno ravvisa delle responsabilità oggettive su fatti gravi come quelli di cui si parla, e da accertare e giudicare, trovi le giuste sedi per segnarlo e denuncialo.

Il giudizio popolare e “politico” su fatti come questi, attraverso pubbliche gogne mediatiche o istituzionali che siano, appartiene alla cultura antidemocratica e illiberale dei secoli passati. Non certo alla nostra e alle istituzioni di cui siamo parte.

Informo anche, e fin da ora – ha concluso il sindaco – che ci riserviamo di intraprendere azioni specifiche qualora fosse in qualche modo diffusa notizia o informazione lesive dell’onorabilità e della correttezza del Comune».

 

 

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