Annullata l’edizione 2020 della Gardasee Klassik

LAGO DI GARDA - L’Adac, il potentissimo automobil club germanico, ha annullato l’edizione 2020 della Gardasee Klassik, la 1000 Miglia tedesca. Una decisione che suona come un monito ai vacanzieri teutonici: «Quest’anno meglio stare a casa».

«Brutto segno», dice Marco Girardi, direttore del Consorzio Garda Lombardia, commentando la notizia che è stata annullata l’edizione 2020 della Gardasee Klassik, la 1000 Miglia tedesca.

«Peccato – dice Girardi –, è una brutta notizia, sia per il fatturato prodotto da questo evento, sia per ragioni di immagine, prestigio e promozione».

Il fatto che i tedeschi decidano di annullare una manifestazione in programma dal 14 al 17 settembre è emblematico delle preoccupazioni che hanno in Germania circa le vacanze estive in Italia. La decisione dell’Adac, il potentissimo automobil club tedesco (20 milioni di soci, voce autorevolissima in tema di turismo su ruote), di annullare un evento simbolo, promosso nelle fiere internazionali, come la Gardasee Klassik suona un po’ come un monito ai vacanzieri teutonici: «Quest’anno meglio stare a casa».

Marco Girardi, direttore del Consorzio Garda Lombardia, alla partenza di una tappa della Gardasee Klassik.

 

Vedremo a partire dal 15 giugno, quando potranno tornare a viaggiare per turismo,  cosa decideranno di fare i tedeschi, pubblico necessario all’economia di un lago che è forse troppo «deutsche-dipendente».

Intanto al Consorzio Garda Lombardia c’è voglia di ripartire. «Per questo -dice Girardi – abbiamo deciso di dare un primo segnale forte: una campagna promozionale concertata con Visit Brescia e rivolta al mercato italiano e tedesco, dedicata esclusivamente al turismo outdoor». Che al momento pare l’unica tipologia di vacanza praticabile nel rispetto di quel distaccamento sociale con cui dovremo convivere per mesi. Tra l’altro, questa tipologia di turismo è in crescita già da qualche anno, come dimostrano gli exploit in termini di presenze di località che hanno deciso di puntare sulla vacanza attiva.

«Ci rivolgeremo ad un pubblico più giovane – dice Girardi -, anche in considerazione del fatto che la tradizionale clientela gardesana, non proprio giovanissima, diciamo fatta di over 50, sarà quella che si muoverà di meno».

Ma nonostante la fase 2, le riaperture e l’allentamento delle misure anti-contagio ci sono ancora troppe incognite per capire quanto e come il turismo gardesano potrà recuperare. «Pensiamo – continua il direttore di Garda Lombardia – ai pullman turistici, che rappresentano una bella fetta del nostro mercato. Il margine di guadagno è già risicato quando viaggiano stracolmi. Se si dovranno rispettare regole di distanziamento non credo che ne vedremo. Lo stesso vale per le nostre spiagge, spesso piccole o piccolissime».

In ogni caso, per salvare il salvabile, molti hotel si stanno organizzando per la riapertura, che i più hanno programmato ai primi di giugno. Tornerà così una parvenza di normalità che potrà aiutare, anche dal punto di vista dell’immagine, a ripartire.

Una delle passate edizioni della Gardasse Klassik nel centro storico di Riva del Garda.

 

 

 

 

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