Federalberghi: 14 miliardi di fatturato persi dagli hotel, calo del 57%

GARDA VERONESE - Posticipata ai primi del 2021 l''assemblea dei soci di Federalberghi Garda Veneto. Nel 2019 crolla del 57% il fatturato per gli hotel italiani . Impatto su imprese e posti di lavoro devastante. Il presidente De Beni: «Non sarà facile affrontare la prossima stagione e le sue incognite, ma ce la faremo».

Il Consiglio Direttivo di Federalberghi Garda Veneto ha deciso di posticipare la 45a Assemblea dei Soci, che per tradizione si teneva nel periodo pre natalizio e terminava con una cena conviviale con i soci e le autorità, ai primi mesi del 2021, non appena verranno meno le restrizioni agli incontri pubblici e ci saranno le condizioni favorevoli nella tutela della salute di tutti. Si è comunque proceduto alla stesura dell’Annuario 2020 dell’Associazione, comprensivo della relazione del presidente, inviato via mail a tutti gli associati e pubblicato nell’area riservata del sito istituzionale.

Il 2020 è stato un anno molto impegnativo sotto molti punti di vista, un anno che ha visto il crollo del settore alberghiero e la perdita di 14 miliardi di fatturato per gli hotel italiani con un calo del 57% rispetto al 2019. L’impatto sulle imprese e sui posti di lavoro è stato devastante. Dall’inizio della crisi, alberghi e ristoranti hanno utilizzato 390 milioni di ore di cassa integrazione. E a ottobre il dato è aumentato a dismisura con 51 milioni di ore rispetto ai 30,5 milioni di settembre. Queste sono le stime di Federalberghi, presentate in occasione dell’audizione alla Commissione attività produttive della Camera sulla legge di Bilancio.

Nella sua relazione, il presidente Ivan De Beni fa un’analisi obiettiva dell’ultima stagione turistica sul lago di Garda e dell’attività dell’Associazione:

«La macchina del turismo dallo scorso marzo è andata in impasse, abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo, purtroppo, un periodo particolarmente difficile e con la recrudescenza della diffusione del virus di questi ultimi mesi è assolutamente impossibile prevedere l’evolvere della situazione e quindi è impossibile programmare l’attività.

Abbiamo trascorso mesi difficili, i più difficili a memoria d’uomo, soprattutto in primavera quando non si sapeva neppure se sarebbe stato il caso di aprire le attività o meno. Alla fine il 90% delle strutture ricettive ha riaperto affrontando con fiducia ed entusiasmo una stagione dalle mille incognite.

In generale si valuta che la stagione 2020 abbia subito una perdita di fatturato del 70/80% rispetto al 2019. Il flusso turistico infatti è stato molto altalenante e, soprattutto nei mesi di giugno e luglio, ha raggiunto livelli significativi solo durante il fine settimana».

Ivan De Beni, presidente Federalberghi Garda Veneto.

«Una nota positiva – continua De Beni – riguarda la fiducia che ci viene ancora accordata dai turisti stranieri che, seppur in numero minore rispetto agli altri anni, sono tornati a prenotare sul lago: tra giugno e inizio luglio, infatti, oltre il 70% dei nostri ospiti proveniva dal Nord Europa; circa 6 su 10 erano tedeschi, ma ci sono stati anche austriaci, svizzeri e belgi.

Tutto ciò che si doveva fare è stato fatto. Le nostre strutture hanno seguito diligentemente tutte le procedure imposte e anche quelle consigliate.

Noi, imprenditori dell’industria alberghiera ci siamo adeguati con sacrificio ma di buon grado alle indicazioni degli organi di governo e sanitari, investendo e attuando meticolosi protocolli sanitari per la sicurezza degli ospiti e dei collaboratori, consapevoli che sulle nostre spalle ricadevano grandi responsabilità.

Per dimostrare concretamente la vicinanza ai colleghi associati, fin dalle prime avvisaglie di crisi invece di fermarsi ed aspettare tempi migliori, l’associazione ha moltiplicato le attività e ha fatto il massimo per tenere tutti costantemente aggiornati.

Ha partecipato alla fiera Hospitality, ha avanzato richieste ai Comuni del territorio per la riduzione della tassazione, ha aderito alla provocazione lanciata dai presidenti Federalberghi di tutta Italia di consegnare le chiavi delle strutture ricettive del Lago di Garda al Presidente Mattarella. Una azione forte con l’obiettivo di risvegliare l’attenzione e di testimoniare l’esasperazione di una categoria che si sentiva abbandonata in quanto non aveva ricevuto dal Governo nessun aiuto economico ma soprattutto nessuna direttiva per poter programmare una riapertura.

Federalberghi Garda Veneto da marzo ha moltiplicato i servizi e le convenzioni a favore degli associati: ha stipulato un importante accordo con l’Ospedale Pederzoli per i test sierologici e i tamponi e sempre con l’Ospedale Pederzoli ha organizzato un importante webinar informativo; attraverso il Gruppo di acquisto e una gara d’asta avviata a metà aprile, gli associati aderenti hanno ottenuto i prezzi più competitivi sul mercato per la fornitura di gas e energia elettrica; confermandosi punto di riferimento del territorio ha stipulato convenzioni con aziende locali e nazionali e nonostante la situazione non certo felice in cui versava il settore del turismo, si è mobilitata per sostenere il sistema sanitario, con una donazione a favore dell’Ospedale Orlandi di Bussolengo e alla Protezione Civile di Verona.

“Non sarà facile affrontare la prossima stagione e le sue incognite”, conclude De Beni”, il quadro generale è molto preoccupante ma ce la faremo anche questa volta perchè il nostro è un territorio speciale, unico nel suo genere, dal quale i nostri ospiti non possono restare lontani a lungo.

In situazioni di particolare difficoltà, come quella che stiamo vivendo, è importante stare uniti, fare scudo e combattere tutti insieme per rialzarci con maggiore facilità. In questi periodi è ancora più importante appartenere ad una associazione di categoria perché, è ovvio, un coro fa più rumore di una voce solista. Federalberghi Garda Veneto, Federalberghi Veneto e Federalberghi nazionale stanno facendo il massimo per sostenere la categoria e diffondere la voce e le richieste di tutti. Il nostro obiettivo è quello di rendere il nostro sistema associativo, che nonostante questo periodo molto complicato è cresciuto territorialmente per numero di nuove strutture associate, sempre più rafforzato nel principio dell’appartenenza e della rappresentanza.”

 

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