Polemica sulla campagna vaccinale a Desenzano: Polloni diffida Maffi

DESENZANO DEL GARDA - Il Presidente del Consiglio di Desenzano del Garda Rino Polloni diffida il capogruppo PD Maurizio Maffi: «Ha cinque giorni per chiedere scusa».

Riceviamo e pubblichiamo questa nota a firma di Rino Polloni, presidente del Consiglio comunale di Desenzano.

«Continue offese da parte del Capogruppo del PD al Consiglio comunale di Desenzano del Garda, Maurizio Maffi, nei confronti del Presidente Rino Polloni; inutili i ripetuti richiami del Presidente e del Consiglio a un comportamento dignitoso e rispettoso nei confronti delle due istituzioni, espressione della cittadinanza.

Tutto verificabile sul web perché i Consigli Comunali in periodo di emergenza sanitaria vengono tenuti in diretta streaming sul sito ufficiale della Capitale del Garda.

Ora Polloni dice basta e passa alle vie legali. Ieri 24 febbraio 2021 è stata inviata tramite pec dallo Studio legale Crosti Manera di Milano una diffida al Maffi “dal voler proseguire in simili condotte illecite”.

L’accusa è di “pratica di vilipendio del prestigio del Presidente del Consiglio Comunale di Desenzano del Garda signor Rino Polloni”, pratica “ricorrente e sistematica”.

Il capogruppo PD – si legge nella nota – ha un termine di cinque giorni per rappresentare le sue pubbliche scuse al Presidente o la parola passerà all’Autorità Giudiziaria, anche in sede penale.

I fatti: nella diffida si fa specifico riferimento all’appellativo offensivo “fascista” indirizzato al Polloni “in modo deliberato e del tutto gratuito” già nel corso della seduta consiliare del 25 Settembre 2019. Subito scattò l’atto di censura da parte del Consiglio (n°38 del 30 settembre 2019), ma Maffi lo ha ignorato persistendo nel comportamento oltraggioso contro Polloni a fronte di “atti legittimamente compiuti” nell’ambito delle sue funzioni di Presidente del Consiglio Comunale.

Il 10 Febbraio 2021 ha qualificato come “meschino” l’atteggiamento di Polloni proseguendo poi nel tempo con accuse che trascendono “il dibattito meramente politico ed avendo quale chiaro fine quello di colpire (il Presidente) sul piano personale e così compromettere il pieno e regolare esercizio delle Sue funzioni pubbliche”.

“Abbiamo tollerato abbastanza – commenta Rino Polloni -. Consiglio e Assemblea hanno importanti responsabilità in questo momento di emergenza e non è più il caso che si arrechi inutile disturbo ai lavori solo per motivazioni personali. Senza contare che alcuni media riprendono volentieri e amplificano certi messaggi a maggior danno della reputazione degli offesi e distogliendo l’attenzione della gente da ciò che conta davvero”».

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