A Desenzano le celebrazioni per il centenario di Aldo Gastaldi detto “Bisagno”

DESENZANO DEL GARDA - In occasione dei 100 anni dalla nascita del "primo partigiano d'Italia", Desenzano organizza due giorni di eventi a lui dedicati.

100 anni fa nasceva colui che venne poi definito come il “primo partigiano d’Italia”: si tratta di Aldo Gastaldi detto “Bisagno”. 

Per ricordare ed onorare la memoria di questo uomo l’Amministrazione di Desenzano del Garda in collaborazione con don Gabriele Vrech, delegato diocesano per la Pastorale del Turismo e dello Sport, ha pensato ad alcune iniziative nei giorni di giovedì 16 e venerdì 17 settembre:

  • Giovedì 16 settembre:Ore 18.30: Santa Messa in DuomoOre 21.00: proiezione del film documentario “Bisagno” di Marco Gandolfo presso il Teatro Paolo VI. Ingresso libero fino ad esaurimento posti con obbligo di esibire il green pass.
  • Venerdì 17 settembre:Ore 10.00: Svelamento della targa per il centenario della nascita presso via Annunciata

 

Aldo Gastaldi nasce a Granarolo (Genova) il 17 settembre 1921 da una famiglia che gli trasmette una solida fede cristiana. Sottotenente del XV Reggimento Genio, l’8 settembre 1943 è di pattuglia a Chiavari quando arriva la notizia dell’armistizio. Non appena viene a sapere che i tedeschi hanno occupato la caserma fa nascondere le armi agli uomini che ha con sé, poi li lascia liberi di andarsene.

Lui è tra i primi a salire in montagna: forma un nucleo partigiano a Cichero e nel giro di pochi mesi diventa il comandante più amato della resistenza in Liguria.

Bisagno interpreta il ruolo non come potere, ma come servizio; è il primo ad esporsi ai pericoli e l’ultimo a mangiare, riserva a se stesso i turni di guardia più pesanti. Si conquista così l’amore e la stima degli uomini e delle popolazioni contadine, senza il cui sostegno la lotta partigiana sarebbe stata impossibile. Temuto e rispettato anche dai nemici, riesce a far disertare un intero battaglione della Divisione “Monterosa”, il “Vestone”, che passerà poi tra le file partigiane da lui comandate.

Cattolico, apartitico, con un carisma straordinario, si oppone con decisione ad ogni tentativo di politicizzazione della resistenza tanto da diventare un ostacolo ai piani dei partiti membri del CLN, che tentano di ridurne l’influenza.

Nei giorni successivi alla liberazione Bisagno si scaglia più volte contro i regolamenti di conti che insanguinano le strade di Genova. Per garantire l’incolumità di alcuni suoi partigiani, ex alpini originari del Veneto e della Lombardia, li riaccompagna personalmente a casa.

Muore il 21 maggio 1945 a Desenzano del Garda, dopo aver riconsegnato alle famiglie tutti i suoi uomini. La relazione ufficiale, redatta dal commissario politico della Divisione, parla di una caduta accidentale dal tetto del camion utilizzato per il viaggio; in realtà la dinamica dell’incidente non è mai stata chiarita in modo convincente e molti hanno subito sollevato dubbi sul reale andamento dei fatti.

Al funerale a Genova partecipa una folla impressionante.

Altre info: https://it.wikipedia.org/wiki/Aldo_Gastaldi

 

 

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