Navigazione: il lago chiede una transizione ecologica

LAGO DI GARDA - Sempre più voci chiedono una "transizione ecologica" della navigazione sul Garda. Ne ha parlato Andrea Andreoli, vicesindaco di Toscolano Maderno, alla recente assemblea tematica della Comunità del Garda. Ecco il suo intervento.

«Il tema di questa riunione – ha detto Andreoli – è stato da noi e da altre amministrazioni locali sollecitato, è vero, sulla scorta e sull’onda dell’indignazione per i gravi fatti accaduti che hanno tragicamente coinvolto due nostri cari concittadini della riviera, Greta e Umberto, per i quali auspichiamo che venga fatta piena giustizia e si arrivi ad una sentenza equa.

Ciò nonostante, non siamo qui solo per rivendicare un celere corso della giustizia, ma per prendere spunto da quanto successo, al fine di capire se alcune regole che riguardano principalmente la navigazione, vadano aggiornate, se i controlli siano adeguati, e se possiamo acquisire una visione di insieme come già è stato fatto nel 2002 in occasione della stesura del testo coordinato delle leggi interregionali.

Perché la fisionomia del lago nei prossimi anni, a vari livelli, è da delineare ora per non correre il rischio di farci trasportare dagli eventi per forza di inerzia; quindi siamo qui per mettere sul tavolo e vagliare a ruota libera le proposte, i suggerimenti e i temi, complessi o banali che siano e darci degli obiettivi concreti.

Sicurezza e transizione ecologica

Innanzitutto la navigazione è strettamente connessa al turismo: decidere quale tipo di turismo vogliamo, determina di conseguenza la preferenza per il tipo di navigazione che intendiamo avere sul nostro bacino.

Un turismo non predatorio, incentrato sullo sport, sulla cultura, sulla storia, sull’esperienza di vivere all’interno dei nostri borghi, sull’ambiente eccezionale del nostro territorio è quello che vorremmo, almeno qui a Toscolano Maderno: abbiamo fatto scelte che vanno in questa direzione, dalla riduzione di consumo di suolo, alla creazione di isole pedonali, all’albergo diffuso che realizzeremo a breve.

Va da sé che il tipo di navigazione che vorremmo sviluppare, è quella più compatibile sia con l’ambiente che con l’economia del territorio, quindi il mondo della vela e della remiera nel suo complesso, sia perché concorrono ad incrementare l’indotto turistico, sia perché rappresentano un richiamo sportivo ai massimi livelli.

La vela sul Garda è una vera eccellenza mondiale, favorita dalle condizioni naturali del nostro bacino, che è una vera a propria “macchina del vento”, dalle dimensioni dello specchio d’acqua, ma anche dal lavoro fatto negli anni sul fronte turistico per migliorare l’appeal delle strutture e la facilità di fruizione.

C’è una storia, un legame forte quindi fra questo sport ed il nostro territorio che dobbiamo vivere e trasmettere come valore aggiunto, pensiamo alle grandi regate, al Gorla, alla Centomiglia, alle molte altre regate che nel corso dell’anno si svolgono a vari livelli e a tutti gli altri progetti che coniugano la vela con la solidarietà, il progetto Homerus del nostro concittadino Gaoso, che consente ai non vedenti di regatare, il progetto Hyak, di vela-terapia.

Peraltro il mondo della vela è stato interessato recentemente da una spinta tecnica innovativa davvero notevole, che contribuirà ad attirare l’attenzione di sportivi ed amatori che intendono praticare o solo vedere le evoluzioni di barche avveniristiche, di multiscafi, foil, ma anche di windsurf, kite, ecc..

Accanto alla vela c’è anche il settore della remiera, che conta anch’esso numerosi appassionati, associazioni e manifestazioni di grande rilievo come la Gardalonga, c’è la Lega Bisse, ci sono canoe, Kaiak, dragonboat. Un mondo delle barche a remi molto vario ed appetibile anche ai fini turistici e che necessita di tutela.

kite surf campione
Kite a Campione.

La navigazione a motore

Il comparto della navigazione a motore, dei noleggi, dei rimessaggi: anch’esso – continua Andreoli –  è rilevante dal punto di vista economico ed occupazionale e si è molto sviluppato negli anni ed ha ovviamente il pieno diritto di frequentare il lago, ma riteniamo necessario stabilire dei correttivi, tenuto conto della potenziale pericolosità per gli altri natanti citati poc’anzi.

Crediamo utile che si ragioni innanzitutto di una riduzione non tanto del formale limite di velocità, quanto delle potenze, delle cilindrate dei mezzi a motore.

Se il limite massimo di velocità di 20 nodi verrà considerato un limite tuttora accettabile, chiediamo che venga rispettato e fatto rispettare a tutti.

Chi viene sul lago per navigare con barche a motore, deve sapere che entra in un territorio che ha un’altra vocazione, quindi deve approcciarsi con il giusto rispetto per questi luoghi e per questa storia.

La patente nautica e il noleggio

La patente nautica: oggi c’è la comoda possibilità di noleggio di imbarcazioni a motore senza patente al di sotto di 30kw (40.8 cv) ed in presenza di particolari altre condizioni che riguardano la cilindrata ed il tipo di motore, la distanza dalla costa, ecc.

Questa “facilità” ha certamente consentito uno sviluppo di questa economia ma non è certamente il modo migliore per rispondere ai problemi di sicurezza.

Riteniamo che chi noleggia un motore sul lago debba avere una patente e conoscere le principali regole di navigazione; in attesa di una legge che imponga questa necessità, potremmo coinvolgere le scuole del territorio, le scuole di vela, le associazioni sportive che spesso sono così utili per diffondere una cultura del rispetto e a sensibilizzare i giovani.

Nell’attesa di una legge, si potrebbe integrare nei nostri paesi la patente dei ciclomotori, delle moto e delle auto, con quella nautica attraverso una sorta di bonus economico che i comuni potrebbero riconoscere ed una scontistica che potrebbe essere concessa dai noleggiatori stessi, in un’ottica di circolo virtuoso che favorisca la prevenzione.

Agire sui controlli ma anche sull’insegnamento delle regole per prevenire gli incidenti piuttosto che sanzionare a posteriori i comportamenti sbagliati; ci sono già esempi virtuosi che vanno in questa direzione, cito il Liceo Bagatta di Desenzano con il progetto “vela tra i banchi di scuola” e l’iniziativa della FIV zonale e Canottieri del Garda di Salò, oltre agli altri progetti portati avanti dai circoli vela dei vari comuni con le singole realtà scolastiche locali.

Sul tema della sanzione dei comportamenti sbagliati, c’è una necessità evidente: l’equiparazione dell’omicidio nautico a quello stradale, che crediamo doverosa, e per la quale esistono già delle proposte di legge; stride questa ingiustizia che crea vittime di serie A e di serie B.

I controlli: la Guardia Costiera svolge un importante azione di prevenzione e sanzione; il loro lavoro va sostenuto con uomini e mezzi, soprattutto nel periodo estivo e soprattutto nelle ore serali, dove è più facile che si registrino dei comportamenti sbagliati, dove è più probabile l’impunità.

Per quanto riguarda le fasce di divieto di navigazione a motore, 300 metri dalla costa, potremmo pensare di posizionare e tracciare meglio con boe e segnalatori queste vie, in modo da rendere più agevoli i controlli e più semplice il rispetto di queste limitazioni, oppure di introdurre veri e propri corridoi che consentano soprattutto nella parte dell’alto lago, una netta separazione delle tipologie di imbarcazioni.

La transizione ecologica

Dovremmo decidere fin da subito il tipo di motori che vogliamo nei prossimi anni: oggi si parla tanto e giustamente, di transizione ecologica, di urgenza dettata dall’aumento delle temperature (tema di importanza mondiale) potremmo anche iniziare ad immaginare delle scadenze entro le quali le imbarcazioni debbano passare ad altri tipi di motorizzazioni, ad esempio quelle elettriche, ibride o idrogeno, senza emissione di anidride carbonica o polveri sottili,

Questo tema consentirebbe una migliore caratterizzazione del nostro bacino nel suo complesso, una sorta di identità ecologica da programmare, da realizzare con la giusta gradualità che consenta un fisiologico ricambio dei mezzi, ma che darebbe riscontri io credo immediati in termine di immagine.

Ovviamente su questo fronte sarà importantissimo il contributo che darà la navigazione pubblica sul lago, i traghetti e battelli di Navigarda, che credo stia già studiando soluzioni alternative e più compatibili.

La partecipazione ed il coinvolgimento che dimostriamo oggi come Comunità del Garda, sono dei segnali importanti nella giusta direzione di unitarietà del lago, pur nel rispetto delle singole differenze e particolarità.

A mio avviso, inoltre vi sono altri grandi temi che il Garda dovrebbe affrontare in maniera unitaria, li elenco senza approfondimenti, ma ritengo siano di grande importanza:

  • La divisione amministrativa in due Regioni e una Provincia a Statuto Autonomo, impedisce una visione d’insieme del lago e ne limita le possibilità decisionali.
  • Un ATO disegnato sui confini amministrativi e non orografici crea incongruenze ed incomprensioni
  • Viabilità da ripensare in funzione della sostenibilità: progetti da sviluppare: metropolitana del lago e ferrovia del lago.
  • Candidatura a patrimonio Unesco abbandonata troppo presto, dopo un importante lavoro di preparazione.

Siamo coscienti della complessità dei temi, degli ostacoli e della necessità di gradualità, chiediamo però di fare uno sforzo di immaginazione e soprattutto di programmazione, abbiamo tutti la fortuna di rappresentare un territorio straordinario sotto vari punti di vista, dobbiamo cercare di esserne all’altezza.

Il vicesindaco di Toscolano Maderno in occasione del suo intervento all’assemblea sulla navigazione.

 

I commenti sono chiusi.