Depurazione del Garda, la conferenza alla Camera dei Deputati

LAGO DI GARDA – Conferenza stampa congiunta degli onorevoli Gelmini, Galperti, Zardini e Rotta: «Il progetto del nuovo sistema di depurazione prende il via».

Lo annunciano in una conferenza stampa alla Camera i quattro deputati di area politica e territoriale diversa – i bresciani Mariastella Gelmini (Forza Italia) e Guido Galperti (Pd) con i veronesi Diego Zardini (Pd) e Alessia Rotta (Pd) – che si sono fatti promotori presso il Governo delle istanze della Ats Garda Ambiente, associazione temporanea di scopo dei Comuni gardesani presieduta dal sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti, costituita nel settembre 2015 per trovare i fondi necessari per dare attuazione all’opera, 220 milioni.

Potete ascoltare la conferenza stampa a questo link: webtv.camera.it.

Galperti si augura di veder iniziare i lavori entro il 2020; il preliminare parla di un fronte temporale di progetto fissato nel 2030-2035.

Il progetto prevede in sostanza la realizzazione di un depuratore in area bresciana per la depurazione dei reflui provenienti dalla riviera occidentale e il potenziamento di quello esistente a Peschiera (oggi sottodimensionato per l’intero lago), che dunque servirà solo la riviera veronese, più Desenzano e Sirmione.

Ma ci sono molti fronti ancora aperti. Sul piano tecnico c’è la questione della localizzazione del nuovo depurazione bresciano (nel preliminare si parla di Visano, ma il Comune non ci sta a ricevere i reflui del Garda), sul piano politico vanno trovati i soldi che ancora mancano, 120 milioni.

E qui entrano in gioco le Regioni Lombardia e Veneto, che già nei giorni scorsi hanno avuto «un incontro proficuo per condividere un percorso comune che dovrà portare il Ministero dell’Ambiente a rendere attuativa la preannunciata decisione del Governo di mettere a disposizione 100 milioni di euro per la soluzione del collettamento e depurazione del lago di Garda». Lo dicono, in una nota congiunta, al termine della riunione tecnica avvenuta fra MATTM, Regione Lombardia e Regione Veneto e i due enti di governo degli ATO, il Direttore Generate Gaia Checcucci, del MATTM (Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare), l’assessore della Regione Lombardia all’Ambiente, Energia e Sviluppo Sostenibile, Claudia Terzi e l’assessore della Regione Veneto all’Ambiente e Protezione civile, Gianpaolo Bottacin.

Gli onorevoli Zardini, Rotta, Gelmini e Galperti durante la conferenza stampa sul progetto di depurazione del Garda.
Gli onorevoli Zardini, Rotta, Gelmini e Galperti durante la conferenza stampa sul progetto di depurazione del Garda.

Il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha commentato positivamente la riunione: “E’ stato un incontro importante – afferma il ministro – per definire il percorso di un’opera strategica cui il ministero ha dato seguito con i fatti. Adesso insieme a noi, nella necessaria alleanza istituzionale – aggiunge Galletti – il territorio deve dimostrare di sapere portare avanti in tempi rapidi un investimento cosi significativo e atteso da tempo”.

“Nei prossimi mesi – prosegue la nota congiunta delle Regioni Veneto e Lombardia – si riunirà un tavolo tecnico, che avrà il compito di programmare il percorso per la realizzazione dell’impianto di collettamento e depurazione per il lago di Garda. La somma che verrà ripartita, tra Lombardia e Veneto, ricadrà per il 60 per cento sulla Lombardia e per il 40 per cento su Veneto. Alla Lombardia il compito di realizzare oltre al collettamento della sponda lombarda anche il depuratore allo scopo di disattivare il condotto sublacuale che ora trasporta le acque reflue all’impianto di Peschiera del Garda”.

Per quanto riguarda il quadro operativo e attuativo “in linea di massima – spiega la nota – ogni Ato dovrà ipotizzare la ripartizione delle opere, in grandi lotti, sia per quanto riguarda i tempi di realizzazione sia per la pianificazione finanziaria. Nei prossimi mesi, il Ministero programmerà il riparto dei fondi, si è ipotizzato il completamento della programmazione entro la fine dell’anno in modo da poter formalizzare gli impegni verso le due regioni e i due Ato”. +

“Per quanto riguarda i fondi – conclude la nota – sulla base del progetto preliminare era stata effettuata una stima di massima del costo complessivo di circa 200 milioni di euro. Lo sviluppo progettuale consentirà di definire puntualmente la spesa, di inserire le opere nei piani quadriennali degli investimenti e di individuare le modalità di reperimento delle fonti per il cofinanziamento. Gli elementi rilevanti del quadro attuativo di questo complesso progetto scaturiranno dalla collaborazione tra gli enti e tale condivisione nei prossimi mesi potrà essere anche oggetto di un eventuale protocollo d’Intesa tra le regioni Lombardia e Veneto”.

La planimetria dell'attuale sistema di depurazione.
La planimetria dell’attuale sistema di depurazione.

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