Tener-a-mente Oltre: se non sai cos’è, è jazz
GARDONE RIVIERA – Dopo i grandi nomi del rock e della musica d’autore, arriva “Tener-a-mente Oltre“, un lungo fine settimana di musica avventurosa e sperimentale.
Venerdì 31 luglio, occasione unica in Italia, arrivano dall’Islanda le potenti suggestioni di Skuli Sverrisson e Oskar Gudjonsson, duo di culto che ha collezionato, tra l’altro, una serie di collaborazioni prestigiosissime. Negli anni più recenti direttore musicale di Laurie Anderson, Skuli ha lavorato accanto a leggende del free jazz e vere e proprie icone della musica rock, da Lou Reed a Ryuichi Sakamoto, da Chris Speed ai Blonde Redhead.
Il loro album in duo, The Box Tree, ne sottolinea – qualora ci fosse ulteriormente bisogno – il grande talento. La musica di questo unico e originale combo è decisamente senza etichette: sconfina nellamusica da camera e nella musica sacra ma con un tocco profondamente intimistico e una originale capacità di reinterpetare la tradizione nordica. The Box Tree è tutto questo assieme, sapientemente miscelato con grande sensibilità e un’abilità strumentale non da poco. Non a caso la copertina, originale fin dal packaging, rappresenta la mappa antica e dettagliata di un territorio non identificabile.
Tutto il disco si basa sul dialogo tra i due musicisti: Skuli alla chitarra e basso, a tessere una trama ritmica e reiterata fin quasi all’ossessività ritualistica, eppure con suoni timbricamente classici ed eleganti; eOskar al sax tenore, suonato in modo ostentatamente espressivo, con abbondanza di soffiati, di accentature e modulazioni, ma sempre sotto traccia, senza mai alzare la voce e senza alcun virtuosismo, solo per esprimere con la voce il senso di un racconto. Perché alla fine The Box Tree è un racconto di trentaquattro minuti, suddiviso in dieci miniature; un racconto intimo e ricco di pathos, dal sapore giustamente nordico, reso vivido e interessante soprattutto dalle voci che lo narrano.
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Sabato 1 agosto arriva Hauschka, uno dei musicisti contemporanei più influenti degli ultimi anni. Specializzato nel “pianoforte preparato”, esplora in maniera estremamente creativa tutte le possibilità dello strumento, inserendo su corde e martelletti vari oggetti e materiali (palline da ping pong, gomma, pezzetti di legno, ecc.), che conferiscono allo strumento anche una valenza percussiva e consentono di ottenere una gamma sonora più vasta. Tra tradizione della ricerca accademica e ritmi new-jazz, il risultato è una sorta di elettronica “acustica” di grande impatto.
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Infine domenica 2 agosto spazio a Arto Lindsay, vera e propria icona musicale, sperimentatore, provocatore sonoro, autore e produttore.
Nato negli Stati Uniti e cresciuto nel Brasile degli eclettici anni Settanta e del movimento Tropicalia di Caetano Veloso e Gilberto Gil, Arto si è costruito una reputazione internazionale come artista tanto creativo quanto curioso, collezionando le collaborazioni più disparate, da Brian Eno a Laurie Anderson, da David Byrne a John Zorne.
Musicista pop, provocatore sonoro, produttore, al di là di difficili etichette Arto Lindsay è sicuramente un grande artista, amato per la sua voce sommessa e il suo stile chitarristico insieme rumoroso e atonale. Dopo il successo del suo ultimo album “Encyclopedia of Arto”, uscito a Maggio 2014 per Ponderosa Music&Art, Arto torna in Europa con un tour che toccherà per la prima volta anche il Vittoriale.
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Tutti i concerti, con inizio alle ore 21.15, si svolgeranno nell’incantevole e intima cornice del Laghetto delle Danze, all’interno del parco del Vittoriale.
Ingresso dalle ore 20.30 con ritrovo alla biglietteria del Festival, da dove il personale accompagnerà il pubblico al Laghetto. Si consiglia l’uso di calzature comode.
Per accedere alla biglietteria online clicca qui