M5S: quel silenzio sugli ordigni in fondo al lago

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LAGO DI GARDAI deputati bresciani del Movimento 5 Stelle presentano un’interrogazione parlamentare al Ministro della Difesa sulle bombe Nato sganciate nel lago nel 1999 durante la guerra nei Balcani.

«Da ben 16 anni, vale a dire da quando, durante la guerra dei Balcani, un velivolo militare americano diretto a Ghedi sganciò alcuni ordigni all’interno del lago di Garda, sui fondali del lago permangono reperti e materiali di incerta composizione, tanto da indurre alcuni esperti ad ipotizzare anche la presenza di uranio impoverito ed altri metalli altamente nocivi per la salute e l’ambiente».

Lo affermano i deputati bresciani del Movimento 5 Stelle Tatiana Basilio, Ferdinando Alberti, Claudio Cominardi e Giorgio Sorial, commentando la presentazione di una interrogazione parlamentare, a prima firma Basilio, diretta al Ministro della Difesa Pinotti ed avente ad oggetto la presenza sui fondali del Lago di Garda di ordigni bellici risalenti al 1999.

Gli ordigni furono sganciati nel lago il 16 aprile 1999, in piena guerra del Kosovo, da un F-15 Nato in emergenza carburante diretto all’aeroporto militare di Ghedi.

“Già il 17 giugno scorso – prosegue la deputata Basilio – presentai una interrogazione parlamentare diretta ai Ministri dell’Ambiente e della Difesa, senza ricevere alcuna risposta da parte dei rappresentanti del Governo interpellati. Oggi, a distanza di circa quattro mesi da tale iniziativa, abbiamo ritenuto opportuno sollecitare nuovamente il dicastero della Difesa con un secondo atto di sindacato ispettivo, affinchè il Ministro Pinotti fornisca finalmente risposte esaurienti su avvenimenti che attendono chiarezza da 16 anni e che possono risultare particolarmente nocivi per l’ambiente e per la salute dei nostri concittadini”. Così concludono i parlamentari.

Scarica qui l’interrogazione alla Camera.

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