Una limonaia per il cedro di Salò

SALÒ – Una nuova limonaia a Salò. La costruirà in via Dei Larici, all’inizio della strada che sale a San Bartolomeo, l’agrumicoltore Tiziano Giacomini. 

È un progetto ambizioso, per l’investimento finanziario e per la valenza culturale dell’iniziativa. A Salò non esistono più limonaie, le grandi serre tipiche del paesaggio altogardesano grazie alle quali questa riviera, a quasi 46° di latitudine, è stata per secoli, ed è ancora, la zona di coltivazione degli agrumi più settentrionale al mondo.

Il progetto di Tiziano Giacomini è in fase avanzata. Superati gli ostacoli burocratici (oggi nessuno costruisce più limonaie, così questa tipologia edificatoria non è prevista dal Pgt di Salò) ed ottenuto l’ok di Soprintendenza e Regione Lombardia, l’agrumicoltore conta di chiudere l’iter burocratico e di iniziare i lavori per la fine del 2018, con l’obiettivo di realizzare il giardino d’agrumi nel 2019.

La limonaia sarà realizzata sulla scarpata situata alle spalle dell’Azienda Giacomini Agrumi, nota per essere riuscita, dopo ricerche durate una dozzina di anni, a recuperare e mettere in produzione la cultivar del “cedro di Salò”, frutto che diede origine alla tradizione liquoristica locale, utilizzato per la produzione di bevande ed essenze fin dal XVIII secolo, e che si riteneva ormai perduto (leggi qui per approfondire).

La limonaia di Giacomini si estenderà per un fronte di circa 50 metri e presenterà 3 o 4 “còle” (i terrazzamenti coltivati), una delle quali riservata al cedro di Salò. «Avrà l’aspetto di una limonaia storica – spiega Giacomini -, ma dietro le quinte sarà supertecnologica, con dispositivi per concimare e dissetare le piante automaticamente».

La produzione di agrumi sarà il “core business” della limonaia, che avrà però anche una connotazione turistica (sarà aperta alle visite), commerciale (vi si venderanno prodotti a base di agrumi del Garda) e culturale. «Sarebbe fantastico – dice Giacomini – recuperare questa antica coltura e rivedere, dopo tanto tempo, una limonaia a Salò. Poi chissà, se la cosa funziona, magari altri decidono di intraprendere la stessa strada».

Vedremo. Intanto Giacomini lavora per lanciare sul mercato il cedro di Salò, antica varietà salvata dall’oblio che ha sollevato anche la curiosità del Cnr. La Tassoni (www.cedraltassoni.it), storica azienda salodiana produttrice della mitica Cedrata, segue con attenzione gli sviluppi della produzione, al pari di prestigiose gelaterie e pasticcerie della zona. È l’inizio di una nuova era per la coltivazione degli agrumi sul Garda?

Il cedro di Salò.

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