Mega yacht incagliato, arriva la gru. Questa navigazione è sostenibile?

SAN FELICE – In atto il recupero del mega yacht tedesco incagliato a San Felice. Una vicenda che riaccende i riflettori sulla presenza di questi grandi motoscafi, inquinanti e rumorosi.

Lo yacht tedesco era rimasto incagliato sugli scogli della costa di San Felice sabato scorso, l’8 luglio. Le operazioni di recupero da parte del Nucleo sommozzatori dei Volontari del Garda si sono rilevate particolarmente difficoltose, a causa delle numerose falle aperte nello scafo.

Questa mattina sul posto è giunta la piattaforma con la gru, per le operazioni di recupero del “gigante” da 54 piedi (ovvero 16,5 metri!) per 22 tonnellate di stazza, un Sunseeker di proprietà di un turista tedesco.

La gru in azione questa mattina, giovedì 13 luglio, nelle operazioni di recupero del natante incagliato.
La gru in azione questa mattina, giovedì 13 luglio, nelle operazioni di recupero del natante incagliato.

La vicenda ripropone una questione che qualcuno ogni tanto rispolvera sul Garda, quella relativa alla presenza di grandi motoscafi (inquinanti? rumorosi? di certo invadenti!), che in molti vorrebbero un giorno veder sostituiti (come del resto è stato fatto in molti laghi d’Europa, Germania compresa) da barche più piccole, ecologiche e sostenibili, con motori ibridi o elettrici, oggi ben diffuse.

Non subito, ovvio, ma gradualmente, così come avviene sulle strade per le vecchie auto che non rispondono alle normative antinquinamento.

Nelle acque del Garda Trentino, come noto, la navigazione a motore è vietata dal 1983. Ma anche nelle Provincia Autonoma non manca chi sollecita un aggiornamento della normativa, aprendo alla navigazione privata a motore, purché si tratti di motori ecologici.

Perché non ragionare, dunque, su una frequentazione più sostenibile dell’intero bacino? E’ chiaro che c’è l’esigenza di coniugare le necessità ambientali (che comunque andrebbero messe al primo posto, visto che parliamo della più grande riserva d’acqua dolce italiana, un patrimonio strategico di immenso valore) con quelle economiche e turistiche.

Del resto potrebbe addirittura rivelarsi una strategia turistica vincente quella di contrastare l’utilizzo di mezzi eccessivamente potenti e veloci, che finiscono con il danneggiare la tranquillità e la sicurezza generale.

Insomma, si potrebbero introdurre progressive penalizzazioni per i mezzi che inquinano, così come è avvenuto nella circolazione stradale per arrivare, in un ragionevole lasso di tempo, diciamo 5 anni, a consentire la navigazione solo alle imbarcazioni ecologiche, caratterizzando in questo modo l’offerta turistica del bacino negli anni a venire.

In effetti sul Garda navigano mezzi d’altura davvero esagerati per un lago che è sì il più grande d’Italia, ma che non è certo un oceano.

Anche alla luce delle nuove esigenze di tutela ambientale, e del fatto che il Benaco, con i suoi 49 miliardi di metri cubi d’acqua, custodisce il 40% dell’intero patrimonio idrico nazionale, sarebbe opportuno un aggiornamento della normativa sulla navigazione, come del resto è stato fatto sugli altri laghi d’Europa.

La mega barca arenata sugli scogli di san Felice.
La mega barca arenata sugli scogli di San Felice.

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