Tutti in coda per l’Unesco. C’è anche il monte Baldo

LAGO DI GARDA – Chi candida il lago tutto intero, chi le limonaie, chi i castelli. Ora la Comunità di Valle Alto Garda e Ledro propone il Monte Baldo Patrimonio dell’Umanità.

A sostenere la candidatura del Baldo a diventare Patrimonio dell’Umanità è una mozione approvata dal Consiglio della Comunità di Valle Alto Garda e Ledro (www.altogardaeledro.tn.it), presentata dal gruppo di minoranza “Obiettivo Comunità”.

«Il monte in questione è stato, in epoca preistorica, una vera e propria “pista” – si legge nella mozione – alla fine dell’ultima glaciazione di Wurm, 15 mila anni fa, i cacciatori paleo-mesolitici, seguendo le piste degli animali che inseguivano il ritiro dei ghiacciai, sono penetrati nell’attuale Trentino-Alto Adige. La colonizzazione umana di tutta l’area trentino-tirolese sarebbe perciò iniziata dal Baldo».

Non meno importante di quello storico, il suo valore turistico, nonché quello più puramente naturalistico: l’area, già riserva naturale sotto il nome di Parco Naturale Locale del Monte Baldo, è composta da una serie di zone protette, sede di una biodiversità unica al mondo.

Tutto vero. D’altra parte vien da chiedersi se una così affollata corsa al titolo di Patrimonio dell’Umanità non rischi, alla fine, di scontentare tutti.

La catena del Baldo domina l’alto Garda veronese.

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