Riorganizzata a Gavardo la chirurgia ambulatoriale per la cataratta

GAVARDO – Riorganizzata l’attività ambulatoriale per la chirurgia della cataratta presso il Presidio Ospedaliero di Gavardo. Ora si opera con chirurgia mininvasiva.

Gestita dall’equipe dell’Unità Operativa Oculistica di Desenzano, diretta da Vincenzo Pucci, consente di programmare il prericovero, l’intervento e la visita di controllo post-operatoria, direttamente a Gavardo senza spostamenti in altri presidi dell’Azienda.

Gli interventi vengono effettuati presso le Sale Operatorie dove è installato un microscopio operatorio e un facoemulsificatore a ultrasuoni di ultima generazione; la tecnica utilizzata è di chirurgia mininvasiva, cioè con incisioni di circa 2 millimetri, che consente un recupero visivo molto rapido.

La durata dell’intervento è di circa 10 minuti e, dopo l’asportazione della cataratta, il paziente resta in osservazione per qualche ora presso la Chirurgia Polispecialistica.

Le sedute operatorie per la cataratta a Gavardo sono previste ogni 15 giorni, mentre tutti gli altri interventi di chirurgia oftalmica vengono effettuati a Desenzano.

“La cataratta – sottolinea Vincenzo Pucci – è un opacamento della lente naturale dell’occhio che riduce la vista e spesso causa altri sintomi quali annebbiamento e fastidio alla luce. L’equipe che dirigo effettua ogni anno oltre 1.600 interventi per cataratta e circa 1.800 interventi per altre patologie quali maculopatie essudative, distacchi di retina, glaucomi, trapianti corneali e traumi. Inoltre a Desenzano garantiamo ogni anno oltre 10.000 prestazioni ambulatoriali.”

“L’attenzione di questa Direzione nei confronti del Presidio Ospedaliero di Gavardo – dichiara il Direttore Generale Peter Assembergs – viene ulteriormente confermata dalla riorganizzazione della chirurgia ambulatoriale per la cura della cataratta che consentirà ai residenti della zona di effettuare, vicino a casa, tutto il percorso di diagnosi e cura di questa patologia che interessa più frequentemente le persone over 65, che potrebbero avere più difficoltà negli spostamenti, anche se recentemente inizia a colpire anche la popolazione in attività lavorativa.”

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