Batteri nell’acqua. Allarme, poi rientrato, a San Felice del Benaco

SAN FELICE DEL BENACO – Comunicazione dell’Ats: «Acqua non conforme per la presenza di batteri coliformi». Poi altre analisi fanno rientrare l’allarme. Ma la gente è preoccupata.

Tornano i timori sulla salubrità dell’acqua che esce dai rubinetti di San Felice del Benaco. E la memoria corre al giugno del 2009, quando almeno 1.200 persone, tra residenti e turisti, furono colpiti da un’epidemia di gastroenterite persistente causata dal «clostridium perfringens», il batterio che era finito nelle rete idrica.

E’ il web a sollevare questo nuovo caso: sui gruppi Facebook del paese sono circolate due lettere del Dipartimento di igiene e prevenzione sanitaria del Garda della Agenzia di Tutela della Salute di Brescia, a firma del Coordinatore dell’Equipe Territoriale Igiene 3 Garda, Dr. Crescenzo Messino, inviate a Garda Uno, la multiutility che gestisce la rete idrica (www.gardauno.it), e Comune.

La prima lettera riferisce che le analisi effettuate dall’Ats il 10 novembre scorso nei punti rete di via Santabona e via Porto Portese hanno riscontrato la presenza di batteri coliformi in quantità «non conforme» agli standard di qualità fissati.

Questa la lettera.

L’allarme è rientrato qualche giorno dopo. Una seconda lettera riferisce che successivi controlli, effettuate il 22 novembre e negli stessi punti rete, confermano una «analisi microbiologica conforme agli standard di qualità» fissati dalle legge.

Ats scrive che «il riscontro di batteri coliformi deve pertanto ritenersi occasionale e non significativo di una situazione di rischio sotto il profilo igienico sanitario. Resta inteso che Garda Uno potrà effettuare tutte le ulteriori verifiche e gli accertamenti ritenuti necessari al fine di garantire la distribuzione di acqua avente i requisiti di qualità previsti dalle vigenti norme».

Tra una analisi e l’altra trascorrono 12 giorni. “Perché non siamo stati informati?”, si chiedono i cittadini.

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