Giornata storica per il lago, oggi l’accordo per la depurazione

LAGO DI GARDA – Oggi, mercoledì 20, a Roma la firma tra Ministero dell’ambiente, Regioni e Aato dell’accordo di programma sul nuovo progetto di depurazione.

Una firma per mettere in cassaforte i 100 milioni stanziati dal Governo e stabilire come e dove trovare gli altri 120 necessari per il nuovo sistema di depurazione del Garda.

È quella che, salvo sorprese, apporranno oggi a Roma, in calce a un accordo di programma, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, l’assessore regionale lombardo Claudia Terzi e quello veneto Gianpaolo Bottacin, il presidente dell’Ufficio d’ambito di Brescia Daniela Gerardini, quello dell’Aato veronese Mauro Martelli e Giovanni Peretti, presidente di Ats “Garda Ambiente”, l’associazione temporanea di scopo costituita tra i Comuni gardesani per perseguire l’obiettivo di finanziare il progetto.

Un testo condiviso a tutti i livelli, che mette nero su bianco la gestione di risorse locali e trasferimenti statali, la pianificazione e il monitoraggio dei lavori, la loro verifica e rendicontazione.

«Un passaggio decisivo per confermare e stabilizzare le risorse», commenta Maria Stella Gelmini, presidente della Comunità del Garda, l’ente che ha ispirato l’ambiziosa realizzazione dell’opera che la stessa Gelmini definisce «emergenziale».

L’attuale sistema di depurazione fognaria dei comuni gardesani, vecchio di decenni, non regge più il carico cui è sottoposto. Il depuratore di Peschiera, dove arrivano, anche tramite la condotta sublacuale Maderno-Torri, i reflui fognari dei Comuni bresciani e veronesi, è ormai sottodimensionato (ha una capacità di 330mila abitanti equivalenti).

L’idea è quella di realizzazione un nuovo depuratore in area bresciana (a Visano?) per trattare i reflui della riviera occidentale, destinando quelli della riviera veronese (ma anche di Desenzano e Sirmione) al depuratore di Peschiera, e di costruire una più efficace rete di collettazione, eliminando le criticità delle sublacuali.

Come noto i sindaci della Bassa bresciana non vedono di buon occhio la scelta di Visano. «Siamo disponibili ad emendare il progetto – dice Gelmini -, discutendolo con le amministrazioni locali e i sindaci, ma ora è fondamentale non perdere le disponibilità economiche annunciate».

Ai 100 milioni stanziati dal Governo dovranno aggiungersi risorse locali, in parti derivanti da aumenti delle tariffe sull’acqua, pagate dunque dai cittadini, e in parte dall’imposta di soggiorno, pagate dunque dai turisti.

«Rimane il rammarico – conclude Maria Stella Gelmini – per il totale disinteresse del Garda trentino rispetto a una questione ambientale che riguarda tutti i gardesani».

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